La Fondazione Pol.i.s. festeggia dieci anni (2008-2018)

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Il presidente Paolo Siani ha presentato lo scorso venerdì 12 un primo report sulle principali attività svolte, nell’intento di assicurare la continuità sui temi affrontati, passando, in questa fase in cui si troverà impegnato su di un fronte più generale, l’onere organizzativo di direzione al Vicepresidente don Tonino Palmese, unitamente al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Scientifico e al Segretario Generale.

Sono intervenuti il vicepresidente don Tonino Palmese, il presidente del Comitato Scientifico Geppino Fiorenza, il segretario generale Enrico Tedesco, il referente di Libera in Campania Fabio Giuliani, il presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità Alfredo Avella.

Nell’occasione è stato proiettato un video realizzato da Aldo Zappalà e dal Centro di Produzione Televisiva dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, che dà conto di quanto promosso dalla Fondazione sulle direttrici della memoria e dell’impegno sociale: dall’assistenza psicologica e legale ai familiari delle vittime innocenti della criminalità alla promozione delle buone pratiche di riuso dei beni confiscati, passando per un’intensa azione di sensibilizzazione e comunicazione sui temi della legalità e della cittadinanza responsabile.
L’incontro ha altresì rappresentato il momento del passaggio di consegne tra Paolo Siani, autosospesosi a seguito della candidatura alla Camera dei Deputati in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, e don Tonino Palmese, vicario episcopale per la Carità della Diocesi di Napoli.
“Paolo può fare politica non perché è onesto, ma perché è venuto il tempo che, come diceva Benedetto Croce, l’onestà politica non sia altro che capacità politica”, ha affermato don Tonino nell’assumere la guida della Fondazione. “Napoli è capitale della camorra, ma anche dell’anticamorra che non sempre fa notizia per tanti motivi. Ma l’anticamorra a Napoli c’è, e l’espressione più matura dell’antimafia è fare da ponte. L’espressione più alta dell’antimafia è che la vittima possa imparare a ragionare con il carnefice”. A Napoli, ha aggiunto don Tonino Palmese, “stiamo costruendo ponti, e mi dispiace che nella delegittimazione pubblica della nostra città queste cose vengano banalizzate, che siamo tutti ‘una chiavica’. Non è affatto vero”.

Tra le attività più significative realizzate in questi anni, ben 150 interventi, tra assistenza psicologica e legale, a favore dei familiari delle vittime, la promozione di borse di studio per le vittime di criminalità comune, la pubblicazione di libri e docufilm sui temi di interesse, la Stele della Memoria dedicata alle vittime e permanentemente collocata in via Cesario Console, i progetti NONINVANO e “In Viaggio con la Mehari”, la drammaturgia “Dieci Storie Proprio Così”, il percorso di lettura dialogica per bambini da 0 a 6 anni “Leggendo Crescerai”, dossier e approfondimenti normativi sul tema dei beni confiscati, 70 dei quali sono stati monitorati e georeferenziati sul sito istituzionale della stessa Fondazione, e la stesura di una proposta di legge per l’equiparazione giuridica tra tutte le vittime dei reati violenti, in linea con quanto prescritto dalla Direttiva dell’UE n. 80 del 2004.