La Giornata della Memoria a Napoli: riflettere insieme su passato e futuro

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La Giornata della Memoria a Napoli: riflettere insieme su passato e futuro

La Giornata della Memoria, istituita nel 2000 per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945, ogni anno ci invita a riflettere sugli orrori della Shoah e sulla tragedia del genocidio, per commemorare le vittime del nazismo e del fascismo, ma anche per riflettere su tutte le attuali forme di discriminazione, razzismo e violenza. Napoli, grazie alla sua storia, alla sua ricca tradizione culturale e al forte impegno civile, gioca un ruolo fondamentale nella conservazione e nella trasmissione della memoria storica di quei tragici eventi, e pur non essendo stata uno dei principali teatri degli orrori della Shoah, ha comunque una connessione significativa con la memoria della Seconda Guerra Mondiale. La città, infatti, fu attraversata dai cambiamenti politici e sociali che segnarono anche il destino degli ebrei italiani, e ospitò una piccola ma vivace comunità ebraica, purtroppo preda della furia della persecuzione fascista e nazista.

Quest’anno in particolare Napoli si è preparata a ricordare questo momento cruciale della storia e a contribuire alla memoria storica della Shoah con un impegno sempre maggiore, coinvolgendo scuole, istituzioni culturali, cittadini in un percorso di memoria condivisa, attraverso un ricco calendario di eventi.

Il Museo Ebraico, attraverso la custodia di testimonianze e reperti che raccontano quel tragico periodo, continua – grazie anche ad aperture straordinarie e eventi speciali – ad a essere un punto di riferimento importante per chi desidera approfondire la storia della comunità ebraica locale e le vicende legate alla persecuzione degli ebrei italiani. Così anche le iniziative culturali organizzate dalla comunità ebraica locale.

La mostra “Napoli e la Shoah“ – una delle principali esposizioni culturali organizzate per la Giornata della Memoria – è incentrata su come la città ha vissuto la persecuzione e le difficoltà del periodo bellico, con un focus particolare sulla storia della comunità ebraica napoletana e sulle storie di salvataggio e di resistenza.

Ci sono eventi pubblici e cicli di incontri – come l’ormai consolidato “Progetto Shoah” – che coinvolgono scuole e università in numerose attività educative, volte soprattutto ad offrire ai giovani l’opportunità di confrontarsi con la realtà di quei momenti tragici e quindi ad educarli alla memoria storica con proiezioni di film, letture di testi letterari

Anche la musica – che ha avuto un ruolo centrale durante la Shoah come forma di resistenza e di speranza – è al centro di alcune performance artistiche che vogliono rendere omaggio alle vittime del nazismo.

Un aspetto fondamentale della Giornata della Memoria 2025 è la trasmissione diretta e personale della memoria da parte di testimoni, soprattutto gli ormai pochi superstiti della Shoah che –  come Nedo Fiano, un napoletano sopravvissuto ad Auschwitz – dopo la guerra, tornano a raccontare le proprie esperienze con testimonianze, spesso realizzate e/o trasmesse nelle scuole per educare i giovani a non dimenticare e in conferenze ed incontri pubblici, fondamentali per comprendere la brutalità del regime e per mantenere viva la memoria.

Significativamente la parola chiave di tutte queste iniziative è “memoria”.

In un mondo come il nostro che va di fretta e consuma tutto in fretta, ricordare oggi più che mai è un atto di resistenza dovuto. Soprattutto in un clima purtroppo crescente di razzismo e intolleranza il ricordo della Shoah è infatti un monito a non ripetere gli errori del passato e un invito – particolarmente alle nuove generazioni, vere protagoniste di questo percorso – a far rivivere i valori di rispetto dei diritti umani, tolleranza e pace, affinché simili atrocità non possano mai più ripetersi.

Perché, mentre ricordiamo le vittime della Shoah, dobbiamo in realtà anche riflettere su come costruire un futuro di pace, dove l’odio e la discriminazione non abbiano più spazio.

Napoli, con la sua tradizione di accoglienza, inclusione, impegno civile, è un luogo simbolo di questo impegno: una città che custodisce la memoria, con la consapevolezza che solo attraverso il ricordo possiamo davvero sperare in un mondo migliore.

La memoria della Shoah può e deve continuare a vivere nelle persone, nelle istituzioni e nella cultura della città. Solo attraverso il ricordo e l’impegno civile, infatti, possiamo costruire una società che non ripeta gli errori del passato e che sia sempre più aperta alla diversità, alla pace e alla giustizia.

La Giornata della Memoria 2025 a Napoli può essere quindi l’occasione preziosa di celebrare la vita, la speranza e la solidarietà.