“E’ Vero…?” Filo diretto con la ricerca
Rubrica settimanale di Paola Dama
“Scienza&Napoli”
Giugliano, 10 Luglio 2013
L’evento Scienza&Napoli ( il primo di una serie di incontri della pagina facebook Guida alla Divulgazione scientifica su fb ) tenutosi lo scorso 10 luglio a Giugliano nella sede HUBspa, ho riscosso un discreto successo di pubblico via streaming, ma ancora più importante è stato l’aver portato finalmente interesse verso alcune tematiche che riteniamo siano di comune interesse.
Continueremo con gli incontri sulla corretta informazione scientifica, il prossimo si terrà in autunno. Per le prossime quattro settimane di agosto, riproponiamo gli interventi dei relatori e dei mediatori intervenuti.
Iniziamo con uno degli argomenti che sembra trovare molto interesse in rete trattato accuratamente da Andrea Maria Guarino, di cui proponiamo il video
La Graviola
Graviola è il nome con cui le popolazioni di lingua portoghese indicano l’albero Annona Muricata. I suoi frutti deliziosi, morbidi e succosi, conoscono svariati impieghi alimentari, e possono essere consumati interi o come base per la produzione di frullati, succhi, cocktail, sorbetti e gelatine.
La Graviola in rete
Citando Ralph W. Moss, famoso scrittore americano da sempre impegnato nell’ambito dei trattamenti alternativi contro il cancro: “Se si inserisce il termine “Graviola” in Google si ottengono all’incirca diecimila risultati, oltre duemila dei quali riguardano il cancro. Oltre alle numerose pubblicità nella barra laterale, come “Un grande prodotto per la lotta contro il cancro”, “Graviola aiuta a combattere il cancro,” e “Come milioni di persone sconfiggono il cancro”, presumibilmente con l’aiuto di questa erba. La pianta è anche il soggetto di diversi siti web dedicati. Secondo www.graviola.org, la pianta è “un albero di cancro-combattimento”. E ‘reputato “10.000 volte più potente nell’uccidere il cancro al colon dell’Adriamicina, un farmaco chemioterapico comunemente usato” e ha la capacità di “dare la caccia e distruggere il tumore alla prostata, al polmone, alla mammella, al colon, al pancreas … non toccando le cellule sane!”.
Queste sono affermazioni formidabili e sostengono che la Graviola sia più potente non solo di uno dei migliori farmaci chemioterapici l’ Adriamicina (doxorubicina) ma 10.000 volte più forte, e non tossica per l’organismo.
Il problema
Il problema è che la rete è invasa da siti, interventi, post e pubblicità che indicano come la Graviola ed i suoi estratti siano un potentissimo antitumorale. Riproponiamo qui una delle foto che circolano su facebook e che è stata ampiamente condivisa, si parla di centinaia di migliaia di condivisioni.
Perché questo post è scorretto scientificamente?
Questo post di scientifico non ha niente. Su un intervento di circa 15 righe l’informazione scientifica è relegata a sole quattro; le restanti righe sono utilizzate per l’invettiva. Al pari di un articolo di gossip si sfrutta l’emotività insita nella notizia stessa (la scoperta di una cura per il più grande di tutti i mali) per richiamare l’attenzione del lettore non tanto sulla notizia in sé, ma sul fatto che persone non meglio definite deterrebbero informazioni che non condividono con il pubblico.
Assistiamo quotidianamente all’utilizzo di questo modus operandi nel campo dell’informazione: la notizia viene solo abbozzata, fornita in linee generali non sempre chiare o corrette, come in questo caso, per poi lasciare spazio ad elucubrazioni che di scientifico e di informativo non hanno niente. Viviamo in un periodo di profondissimi cambiamenti socio-culturali, oltreché economici; un periodo di grande malcontento verso “il potere” che distorce le informazioni, filtra il flusso di notizie che arrivano alle nostre orecchie per fare i propri interessi. Una parte dell’informazione, soprattutto quella che gira in rete, ha fatto suo questo trend e lo sfrutta a proprio piacimento, molto spesso a discapito della correttezza delle informazioni. In queste poche righe non vengono citati articoli, date, personalità del mondi scientifico, non viene documentata l’informazione “10000 volte più potente che una chemioterapia”.
Quali sono i pericoli derivanti dalla disinformazione?
Il male peggiore è che venga data falsa speranza a persone che sono affette da patologie gravi. Fornire notizie non documentate, generalizzarle e facendole passare per verità assolute “la Guanabana è la frutta che cura il cancro”, può alimentare false speranze. Da non sottovalutare poi che si getta discredito sul mondo scientifico; non si riesce a comprendere che molte volte alla base della disinformazione non ci sono mancanze dei ricercatori o del mondo scientifico ma c’è il complesso macchinario dell’informazione che si rivolta contro se stesso.
Al momento di cercare i dati scientifici riguardanti le potenzialità degli estratti di questa pianta, non compare nessun lavoro scientifico.
Cosa c’è di vero?
Nelle piante della famiglia delle annonacee tra cui l’ Annona Muricata studi effettuati da diversi team, già a partire dal 1990 hanno identificato una classe di composti definendoliacetogenine annonacee. E’ stato proprio nei frutti che è stata rilevata una quantità relativamente grande di queste molecole, presenti anche corteccia, nelle foglie, nelle radici, nei semi e nei ramoscelli.
Nei successivi cinque anni un team, capeggiato dal Dr. X.X. Liu, si è dedicato alla caratterizzazione chimica di questa classe di composti effettuando una serie di lavori molto raffinati che hanno consentito di caratterizzare le strutture di oltre 200 molecole.
( Annonaceous Acetogenins: Recent Progress di Feras Q. Alali , Xiao-Xi Liu , e Jerry L. McLaughlin)
Dallo stesso team sono stati effettuati una serie di studi che suggerivano, per queste molecole, un ampio ventaglio di azioni biologiche. Tra gli esperimenti ce ne erano alcuni in vitro fatti su cellule tumorali che, dopo una somministrazione di estratti provenienti dal frutto mostravano una significativa riduzione dell’attività metastatica.
A questi studi deve essere ricondotta la seguente dichiarazione che è stata profondamente travisata e strumentalizzata: “Ecco quello che il dottor X.X. Liu e colleghi hanno dichiarato nel 1999: “Annoglacina A e B sono state, rispettivamente, 1000 e 10.000 volte, più potenti di Adriamicina contro il carcinoma mammario umano (MCF-7) e contro il carcinoma pancreatico (PACA-2), due linee di cellule nel nostro pannello di sei linee cellulari tumorali solide umane “.
Attività antitumorale?
Alla luce della lettura e dell’analisi delle informazioni che sono presenti in letteratura si evince che dopo il 1990 sono partiti una serie di studi che hanno portato alla caratterizzazione chimica di queste sostanze. Non sono al momento presenti in letteratura studi che attestino in maniera inconfutabile e definitiva l’azione antitumorale delle acetogenine annonacee; non sembrano essere in corso attualmente né trial clinici ne pre-clinici.
Nel corso degli anni sono stati condotti altri studi che attestano le potenzialità di questa classe di molecole come sostanze ad azione antitumorale, ma si tratta di ipotesi che devono ancora essere verificate.
Ecco alcuni esempi:
Graviola: a novel promising natural-derived drug that inhibits tumorigenicity and metastasis of pancreatic cancer cells in vitro and in vivo through altering cell metabolism di Torres MP, Rachagani S, Purohit V, Pandey P, Joshi S, Moore ED, Johansson SL, Singh PK, Ganti AK, Batra SK;
Selective growth inhibition of human breast cancer cells by graviola fruit extract in vitro and in vivo involving downregulation of EGFR expression Dai Y, Hogan S, Schmelz EM, Ju YH, Canning C, Zhou K.
Quindi “Se digitiamo in PubMed il termine Annona, ma limitiamo la nostra ricerca agli “studi clinici” (che include tutte le fasi di lavoro clinico), arriviamo ad un numero di risultati … esattamente pari a zero!
L’altra faccia della medaglia
Oltre alla tanto decantate attività antitumorali (?) altri studi condotti negli ultimi anni rilevano che un consumo eccessivo di Graviola, potrebbe essere addirittura nocivo. Ingerire l’equivalente di un vasetto di nettare al giorno, o mangiare uno o due frutti (cosa che nelle popolazioni caraibiche avviene quotidianamente) comporterebbe l’ingestione di un quantitativo di acetogenine annonace in un giorno pari a quanto un uomo ne consuma in media in un anno. Queste informazioni sono depositate in letteratura,
il seguente articolo ne è un esempio:
Quantification of acetogenins in Annona muricata linked to atypical parkinsonism in guadeloupe Pierre Champy PharmD, Alice Melot PharmD, Vincent Guérineau Eng,Christophe Gleye PharmD, PhD, Djibril Fall PharmD, PhD, Gunter U. Höglinger MD, PhD, Merle Ruberg PhD, Annie Lannuzel MD, PhD, Olivier Laprévote PharmD, PhD, Alain Laurens PharmD, PhD, Reynald Hocquemiller PharmD, PhD.
Come doveva essere fornita una notizia di tale (potenziale) rilevanza?
Alla luce di quanto visto fin’ora il modo corretto di presentare la notizia era questo:
In maniera chiara, circostanziata, utilizzando tutti i “se” ed i “ma” del caso, cercando di far passare il messaggio che si sta ancora lavorando e non si è arrivati a nessun punto fermo. Così dovrebbe essere articolata l’informazione scientifica corretta.
Relazione di Andrea Maria Guarino, intervento del 10 Luglio
Ai seguenti link gli articoli precedenti della rubrica
Intervista Giugno 12, 2013
Numero zero Giugno 24, 2013
“E’ Vero…?” Filo diretto con la ricerca
Numero uno Luglio 1, 2013
La causa principale del cancro e la sua falsa storia su fb
Numero due Luglio 8, 2013
Il Nesso di Causalità ed i Ministri
Inchieste Luglio 8, 2013
Evento Luglio 9, 2013
Scienza & Napoli, evento (VIDEO)
Numero tre Luglio 14, 2013
Il Maltolo, molecola anti-tumorale, il giornalista ed il ricercatore
Numero quattro Luglio 22, 2013
Numero cinque Luglio 29, 2013