La Juve pareggia col Cagliari: niente record, ma grande festa

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Il Cagliari ferma la Juventus allo Stadium facendo una gran figura e tagliando le ali dell’entusiasmo di tutti i tifosi per i record sfumati dopo questo pareggio. Il primato di Capello (91 punti quelli della Juventus del 2005-2006) e delle vittorie consecutive che era di 9 non sono più superabili, così come quello del numero di successi in un solo campionato, solo eguagliabile a 28: tutti spazzati via dai sogni bianconeri.

Ma al di là di questi vezzi statistici, la Juve alza la coppetta dello scudetto ufficialmente, dopo una partita che ha visto i sardi molto pimpanti, ordinati e decisi, nonostante la salvezza già in saccoccia.

Nei primi trenta minuti i ragazzi di Pulga esprimono un buon calcio, anche se la Juve gioca senza Pirlo e Pogba squalificati, con sulle fasce Isla e Giaccherini, e al 14′ perde anche Barzagli per infortunio. Infortuno che aiuta in qualche modo il goal di Ibarbo due minuti prima, il centrale juventino difatti non è impeccabile, ma il coast-to-coast alla Weah conclusosi a rete è comunque strepitoso. Un azione di contropiede solitaria da centometrista. La Juve è un po’ scarica, la smuove solo una traversa di uno spento Giovinco al 35′. 

Nel secondo tempo bastano però due minuti a Vucinic, appena entrato al posto della formica atomica, per bucare Agazzi a porta vuota dopo una perfetta sponda di Vidal di testa.1-1. La Juventus adesso prova vincere la partita, Marchisio fa la barba al palo con un colpo di spalla. Al 71′ esce anche Quagliarella per Matri, bianconeri provano il solito assedio, ma stavolta il fortino non cade: Cagliari porta a casa un punto di gran prestigio, confermando l’ottimo calcio espresso in questa stagione.

Prima della consegna del trofeo del 29°/31°, viene eletto giocatore dell’anno del campionato Arturo Vidal. Premio meritatissimo, nessuno può contestare. Il cileno resta, senza dubbio, l’acquisto più azzeccato della gestione Conte.

Giancarlo Manzi