Intervista alla scrittrice Meri Lolini, che ritorna con un nuovo interessante romanzo dal titolo “La lama”.
Meri Lolini ritorna con un nuovo interessante romanzo dal titolo “La lama” per CTL Libeccio editore e come è sua consuetudine ha trattato un argomento o anche più argomenti di temi sociali gravi e purtroppo attuali. La penna della bravissima scrittrice toscana tocca le corde profonde dell’animo, lo scuote, lo turba e lo invita a riflettere sulle dinamiche mentali e psicologiche dell’essere umano. Un thriller a sfondo sociale, dove è il dettaglio che squarcerà il buio, proprio come una lama affilata e lucente. Un libro dalle tematiche sociali molto importanti, si parla di turismo sessuale minorile ed è per questo che il libro della Lolini permette di affrontare la tematica sotto il profilo psicologico e medico naturalmente.
La scrittrice è molto coraggiosa e non ha paura a trattare problematiche mentali e comportamentali come la parafilia e disturbo parafiliaco. Intorno a questo dramma c’è il progetto famiglia, lavoro, negazione, che porta il protagonista Enrico Giuliani a vivere una doppia vita. Questa doppiezza che racconta di segreti scabrosi, di mani sporche, di sotterfugi, di perversioni inconfessabili. Ma “la lama” non è solo un oggetto di morte, ma è anche la metafora che Meri Lolini utilizza per andare a fondo a una vicenda triste, che tutto distrugge e si infila nella carne, nei meandri di una melma mentale senza fine.
Incontro l’autrice per una breve intervista.
Ciao Meri e grazie per l’intervista. La lama è il tuo ultimo libro uscito per ctl Libeccio da pochissimo. Conoscendoti bene non mi sorprende il tuo coraggio nel trattare argomenti scomodi. Come nasce l’idea del libro?
La lettura di tanti documenti e l’informazione relativa a questa problematica mi ha fatto pensare che fosse possibile realizzare su questo tema un romanzo che potesse dare al lettore qualche informazione e qualche suggerimento utile a tutelare le possibili vittime di attenzioni particolari.
Hai raccontato di turismo sessuale minorile e di patologie gravi come la parafilia. Dopo l’accurata documentazione come hai strutturato il thriller?
Leggere e documentarsi è sempre necessario per poter scrivere e come sempre faccio quando ho una documentazioni adeguata cerco di allestire una trama e farla recitare dai vari personaggi che ritengo utili alla narrazione.
La famiglia è un tema che a te sta molto caro. In questo thriller viene messa a dura prova dalla doppia vita del protagonista e dai suoi comportamenti all’interno di essa. Le dinamiche familiari sono equilibri fragili e non è facile argomentarle. Hai avuto mai la sensazione che tu stessi davvero andando a fondo a tutte le relative conseguenze che il tema da te trattato provoca?
L’obiettivo che mi pongo sempre è quello che si manifestino nella storia che racconto tutte le varie e possibili angolazioni della problematica che cerco di trattare. I componenti di questa famiglia escono dalle loro intimità perché sono trafitti da quella “lama” che gli ha procurato un dolore enorme, facendo esplodere tutti i loro equilibri creati, anche mascherando quello che non piaceva.
Qual è il messaggio che tu desideri trasmettere attraverso questo libro?
Il messaggio è quello di fare molta attenzione e spero che questo rischio e questi atteggiamenti vengano prontamente individuati con un’attenzione più diretta affinché non ci siano più vittime innocenti
Ci saranno presentazioni in presenza oppure ne farai solo online?
La scelta del modo della presentazione dipende solo dalle condizioni sanitarie per non creare possibili contagi da Covid. Ringrazio tutti quelli che vorranno invitarmi nel modo più consono per parlare di questo romanzo.