L’autore di Portici Franco Anatriello è da ottobre 22 tornato in libreria con il suo intenso “La luna di Arturo”, edito da LFA publisher. E’ un romanzo intenso, vero, che racconta una realtà purtroppo nota, la violenza familiare. Il protagonista è Marco Gesualdi, un professore di storia e filosofia che a quarant’anni ancora non ha trovato la sua dimensione di vita. Lasciata la casa paterna, va a vivere in un condominio al centro di Napoli, decisione sofferta, ma necessaria per i rapporti non facili col padre, incrinatosi dopo la morte dell’amata madre. Il rapporto tra padre e figlio è un altro tema che è all’interno del romanzo e che sottolinea le conflittualità in famiglia, eterno luogo di incomprensioni e malumori. Durante lo scorrere della sua vita sociale, Marco incontra una giornalista della carta stampata di origini libanesi. Per entrambi è un colpo di fulmine, nonostante le diversità culturali, ma superate dal desiderio di costruire qualcosa di bello. Nel condominio dove vive il professore, al terzo piano, si consuma da tempo una tragedia familiare, dove la mamma del ragazzino, Rachele, subisce le angherie del marito, a cui assiste impotente il piccolo Arturo, otto anni e tanta voglia di fuggire da quella realtà e a cui piace molto disegnare. Sulla mansarda dove va a rifugiarsi il ragazzino osserva la luna, immaginando una vita migliore. E’proprio con Marco che il bambino aprirà il suo mondo interiore, rompendo l’indifferenza che attornia la situazione familiare.
L’amicizia tra un giovane di quarant’anni e un bambino di otto è un evento raro ma non impossibile. Marco è un professore di storia e filosofia che insegna al liceo classico, quindi abituato a trattare con ragazzi più grandi, inoltre è alla sua prima esperienza lontano dalla famiglia avendo vissuto sempre coi suoi genitori fino alla morte della madre che lo costringe a prendere la decisione di provare a costruirsi una vita sua. Ma quando Marco incontra per la prima volta Arturo, così per caso,sul terrazzo del palazzo dove lui vive in una mansarda, gli viene spontaneo instaurare un rapporto col bambino e anche Arturo, che vive una situazione difficile nella sua famiglia lo elegge subito a suo amico. Non sarà difficile per nessuno dei due entrare in contatto con l’altro, in più Marco si rende conto che può fare qualcosa per alleviare le difficoltà che Arturo sta vivendo . La sua tragedia familiare Marco la farà sua, perché si rende conto che quel bambino può salvarsi da una vita che gli regala solo violenza. Arturo da parte sua, diventa subito amico del professore, non cerca di sostituire l’affetto del padre violento con quello di Marco, cerca in lui un vero amico. E la cosa che li accomuna da subito è la passione per il disegno.
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