La Mehari di Giancarlo Siani arriva all’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino. Dopo il viaggio istituzionale, che dal capoluogo campano l’ha portata fino alla Camera dei Deputati, al Senato della Repubblica e al Parlamento Europeo, l’auto del giornalista ucciso dalla camorra nel 1985 è nei saloni dello scalo aeroportuale partenopeo. La Mehari tra pochi giorni poi ripartirà alla volta dell’Emilia Romagna per certificare l’impegno della Regione Campania, attraverso la Fondazione Polis, sui temi dell’aiuto alle vittime innocenti della criminalità e della libertà di stampa.
“L’installazione vuole indurre tutti i passeggeri a fermarsi e a riflettere sulle istanze di cui la Mehari, simbolo di giustizia e legalità, è portatrice: una tutela più efficace dei familiari di tutte le vittime della violenza criminale, senza distinzioni di sorta e – ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche sociali Lucia Fortini – una vicinanza concreta ai tanti giornalisti che svolgono con passione la loro professione, soprattutto a coloro che sono sottoposti a intimidazioni di varia natura“. “La Mehari è qui per interrogarci e per spingere tutti, dalle istituzioni al mondo dell’associazionismo ai singoli cittadini, a fare di più e meglio per non lasciare sole le vittime della criminalità e i cronisti minacciati“, ha concluso Fortini.
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