La pandemia che poteva essere evitata

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La pandemia che poteva essere evitata

Le dichiarazioni sulla pandemia contenute in un rapporto di recente pubblicazione di un gruppo di esperti indipendenti, nato all’interno della stessa Oms.

di Luigi Casaretta.

Pandemia | “La situazione in cui ci troviamo oggi si sarebbe potuta evitare” sostengono, in un rapporto di recente pubblicazione, un gruppo di esperti indipendenti, nato all’interno della stessa OMS, che affermano senza troppe perifrasi che ciò: “E’ accaduto a causa di una miriade di fallimenti, ritardi e mancanze nella preparazione e nella risposta”. Una sorta di “cocktail tossico”, per usare le loro stesse parole, che minaccia il futuro qualora dovesse verificarsi una nuova emergenza di pari portata, che, come aggiunge anche Francesco Zambon, esperto fuoriuscito dall’OMS, a seguito dell’affare del report italiano manomesso a suo dire dall’Italia per mascherare il reale stato di preparazione del paese sulla risposta alla pandemia, si verificheranno sempre, ma potranno essere evitabili solo agendo tempestivamente.

Lo scorso maggio, all’Assemblea mondiale della Salute, su spinta di paesi critici verso l’attuale Oms, in prima fila gli Usa dell’allora presidente Trump, ma anche l’ex premier della Nuova Zelanda, Helen Clark ed Ellen Johnson Sirleaf, ex presidente della Liberia e premio Nobel, si volle avviare questo studio, l’Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response, cercando anche di rilevare le omissioni della Cina ed il mancato coordinamento con il resto del mondo sottolineando anche l’opaco rapporto tra Cina e OMS la quale, quest’ultima, a loro dire, avrebbe dovuto dichiarare l’epidemia in Cina come emergenza internazionale prima di quanto fatto, già nella riunione del 22 gennaio 2020, invece di attendere il 30 gennaio.

Le dichiarazioni contenute in un rapporto di recente pubblicazione di un gruppo di esperti indipendenti, nato all’interno della stessa Oms.

Secondo questa indagine indipendente, l’intero mese di febbraio 2020 è stato perso dietro alle regole per lo stop agli spostamenti, con America e Europa ormai con ospedali al collasso ed il coronavirus che si diffondeva nel mondo, dando come priorità alla lotta, l’applicazione di dispositivi medici e non le terapie mediche di risposta, augurandosi che per il futuro, per prevenire che questo accada di nuovo, l’Oms dovrebbe dotarsi di un Consiglio globale sulle minacce alla salute al fine di qualificare le responsabilità di eventuali pandemie agli stati stessi, sorvegliando le malattie e pubblicando i dati degli stati anche senza il loro consenso, auspicando anche che i vaccini vengano classificati come bene pubblico.

Se questo studio appare scientificamente autorevole e concorde a diversi opinioni in passato zittite dall’Oms e da altri fonti governative, il messaggio è chiaramente critico anche verso la Cina e la sua scarsa collaborazione dimostrata per gli studi dell’OMS compiuti direttamente in loco, che sono apparsi forzati nelle conclusioni.