La tessitura di una rete di accordi della Russia sotto gli occhi del mondo.
di Emilia Della Rotonda
Dopo giorni di trattative, l’inizio dell’attacco da parte della Russia all’Ucraina è cominciata all’alba del 24 Febbraio. Dovrebbe esserci, sfortunatamente, poca sorpresa a questa notizia dato che la Russia, negli ultimi mesi, ha stretto i rapporti con diversi Paesi, in particolare Paesi al di fuori dell’Unione Europea e che in alcuni casi hanno persino dei rapporti incrinati con l’UE.
Un esempio è l’improvviso avvicinamento tra Cina e Russia avvenuta in occasione delle Olimpiadi invernali.
Inoltre la Russia e la Cina hanno insieme rafforzato le loro relazioni con la Corea del Nord, con l’obiettivo di una cooperazione stabile e a lungo termine.
Il legame con l’Iran, basato sulla neutralizzazione delle sanzioni occidentali e la riduzione delle influenze degli US in Medio Oriente, è rappresentativo dello stesso filo conduttore del rapporto con la Corea del Nord, ma anche con la Bielorussia, alleato stabile di Mosca, e con l’Afghanistan dove Putin ha mostrato particolare pragmaticità nei confronti della presa di potere dei talebani.
Interessante è poi la partnership tra Mosca e il Cairo, segnata dalla costruzione della centrale nucleare russa di Al-Dabaa, dalla realizzazione di una zona industriale russa nell’area economica del canale di Suez e dall’utilizzo da parte dell’Egitto del vaccino Sputnik.
È indicativa anche la cooperazione con la Turchia che ha messo in difficoltà la NATO, in particolare dopo le politiche aggressive mostrate da Ankara.
La Russia ha inoltre fornito al Myanmar, sconvolto dalla presa di potere dell’Esercito, dopo aver arrestato l’allora presidente, il sistema di difesa missilistico Pantsir.
Tutti questi esempi hanno come minimo comune denominatore l’interazione della Russia con Paesi esterni all’alleanza transatlantica o con Paesi caratterizzati da un processo di “de-occidentalizzazione”, al fine di formare così una rete di accordi economici che ha l’obiettivo di allentare la possibile pressione che gli Stati Uniti e l’EU potrebbero applicare interferendo in dinamiche interne ai singoli Paesi e di rendere autonome le Nazioni, in termini economici, dall’influenza americana.
Questa complessa rete di accordi economici e di sostegno tra Paesi, intrecciata nel corso degli anni, permette un sistema di sicurezza e solidarietà che prescinde dal benestare dell’UE e degli US. La presa di Kiev sembra quindi non essere molto sorprendente, dopo che Putin si è assicurato delle alleanze come paracadute nel caso in cui la situazione dovesse degenerare.