La solita Commedia – Inferno! Biggio e Mandelli al Cinema Metropolitan di Napoli

La solita Commedia - Inferno! Il nuovo film di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli sarà presentato dai due attori al cinema Metropolitan il 27 marzo 2015

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La solita Commedia - Inferno! Biggio e Mandelli al Cinema Metropolitan di Napoli

Il 27 Marzo Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, i due attori diventati famosi con i loro esilaranti sketch de I Soliti Idioti, saranno a Napoli, al Cinema Metropolitan (Via Chiaia, 149) per presentare il loro ultimo film, La solita Commedia – Inferno, distribuito nelle sale dalla Warner Bros Pictures. I due attori saluteranno il pubblico prima dello spettacolo delle 20.30 e subito dopo la proiezione si tratterranno per un breve dibattito. L’evento è promosso da Optima Italia, multiutility italiana attiva nel mercato dell’energia e delle telecomunicazioni che partecipa alla produzione del film.

La solita Commedia, la trama dell’ultimo film di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli

La trama – “2015: l’Inferno è nel caos. Una schiera di nuovi peccatori arriva ogni giorno ad affollare gli uffici di Minosse. Ma l’Inferno è una struttura vecchia, antiquata: i nuovi peccatori non trovando una giusta collocazione, si disperdono tra i gironi. Lucifero viene ricevuto direttamente da Dio, che cerca una soluzione. L’idea vincente e’ una catalogazione dei nuovi peccati sulla Terra. E a chi affidare quest’incarico se non a Dante Alighieri, che già una volta, a suo tempo, svolse questo compito con eccellenti risultati. Dante viene così catapultato in una grande città italiana, e trova finalmente la sua guida, colui che lo accompagnerà alla ricerca dei “nuovi peccati”: Demetrio Virgilio, un trentenne precario che si appresta, come ogni mattina, ad affrontare un’altra “giornata d’Inferno”.

Inferno, (non) è la solita commedia – Dopo il successo dei loro primi due film nei panni de I soliti Idioti, Biggio e Mandelli tornano al cinema con una nuova commedia, che – come scrive Giorgio Viaro su Best Movie – “si basa sull’osservazione sociale” e di cui i due attori “non dicono che l’esito di quell’osservazione è una caricatura completamente priva di empatia, una deformazione e una forma di disprezzo”.