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La Stazione Municipio della metro aprirà ad aprile

Dopo l’arresto dei lavori e lo slittamento ulteriore dell’apertura della prima parte della Stazione Municipio della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, il cantiere è stato dissequestrato. Alla fine del mese di aprile il primo ingresso accessibile al pubblico verrà aperto e sarà precisamente quello situato a via Medina. Il cantiere, in seguito alla morte sul lavoro di un operaio, Salvatore Renna, a metà settembre, fu posto sotto sequestro al fine di consentire, con andamento liberale, le indagini giudiziarie. Sommando quest’ultimo ritardo agli altri 25 accumulati in precedenza, a causa dei molteplici ritrovamenti archeologici, la storia del cantiere è stata molto travagliata e sentita dalla collettività.

La prima parte della Stazione Municipio della metro aprirà a fine aprile

Finalmente, dopo tutti questi rinvii, l’architetto portoghese a capo dei lavori, Alvaro Siza, inizierà la lunga serie di consegne. La prima, come già detto, sarà quella dell’ingresso di via Medina alla Stazione Municipio per la fine di aprile; a questa si aggiungono quella dell’apertura di un’uscita temporanea dalla Stazione Municipio di rimpetto all’Hotel Londres e l’inaugurazione della piazza antistante Palazzo San Giacomo, rinnovata nel suo aspetto grazie allo spostamento della Fontana del Nettuno e l’impianto di nuove specie arboree

Molto probabilmente per la fine dell’anno verrà aperta la Stazione di piazza San Pasquale, anello di collegamento con la Linea 6. Per l’inizio dell’anno 2016 apriranno le uscite della Stazione Municipio di via Depretis, del Porto e l’ascensore che dall’arco del Maschio Angioino condurrà al percorso tra le rovine archeologiche. Quest’ultima consegna sarà quella più suggestiva, in quanto l’area pedonale collegherà direttamente in linea d’aria la Stazione Marittima con Piazza Municipio. Secondo Siza l’area pedonale sarà allungata come un cannone dalla lunga vista, al cui centro e per una feritoia inizierà un profondo lucernario che collegherà idealmente il mare alle viscere della terra.

Il senso e la finalità della Stazione Municipio tra storia passata e modernità

Come confermammo in passato, la Stazione Municipio non obbedisce a una finalità meramente funzionale, in relazione alla quale il senso e l’apertura progettuale di un cantiere del genere nasce e muore con se stessa e con la sua strumentalità, ma si concepisce come una realizzazione a tutto tondo, una entità che non nasce dalla virtualità aliena e impermeabile dell’elettronica o dell’immaginazione di star dell’architettura, ma sorgendo dalla città come un desiderio messo a lavoro.

Ricordiamo per chi non è a suo agio tra architetti, artisti, filosofi e storici dell’arte, che Napoli è una delle città privilegiate ad esprimere l’identità architettonica e urbanistica della cultura europea. A differenza di quella americana, della pura funzionalità, del real estate, l’architettura europea costruisce non prodotti di consumo ma elementi volti alla eternità e, soprattutto, è un’architettura storicamente stratificata su un passato a sua volta molteplice.

Gli architetti e la concezione architettonica dell’architettura a capo del progetto

Alvaro Siza e Edoardo Souto De Mura, gli architetti che hanno disegnato le 27 versioni della Stazione Municipio, hanno dimostrato una concezione benjaminiana dell’architettura, in totale controtendenza con il progetto del francese Perrault delle Stazioni Garibaldi 1 e 2 nell’omonima piazza. La storia di Napoli trasuda dalla Linea 1, modernità e radici passate si legano in un connubio eccezionale di identità storica e politica. Le strutture del Porto di Neapolis, il Molo Angioino, tre galee romane, due maschi aragonesi e vicereali, la Torre dell’Incoronata, il Palazzetto del Balzo, sono gli elementi con cui i futuri utenti della Stazione attraverseranno il Futuro Passato napoletano dal neolitico Antico alla grecità dell’ottavo secolo a. C., dal romanità imperiale al Ducato di Napoli, dal Regno di Sicilia Normanno-Svevo al periodo crociato degli angioini, dalla rinascita aragonese al dominio ottuso degli spagnoli, dalle Due Sicilie borboniche alla contemporaneità.

La cultura napoletana ha più di 10.000 anni e nella storia più recente vanta una identità e una cultura nazionale e territoriale indipendente di oltre mille anni. Chi viaggerà nella Stazione Municipio attraverserà la storia e toccherà con mano l’istanza e l’impronta della città: una cultura volta alla emancipazione intelligente e all’ambizione creativa.

 

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Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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