La violenza sulle donne è un problema degli uomini?

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Dietro la violenza sulle donne c’è qualcosa di molto più grande di quanto si pensi e si dica, che va oltre la sofferenza per un amore finito.

di Anna Adamo

Due donne, Donatella Miccoli e Caterina D’ Andrea. Due donne che la vita l’hanno persa, a distanza di pochi giorni l’ una dall’altra, per mano degli uomini che dicevano di amarle. Non sono le prime e, purtroppo, non saranno neanche le ultime vittime di femminicidio.

Sono le ennesime, quelle che ci inducono a riflettere un po’ di più e a non credere alla favoletta secondo la quale gli uomini uccidano le donne, perché quando queste ultime decidono di lasciarli cadono in uno stato di sofferenza e depressione che fa si compiano gesti estremi, perché non è affatto così.

Dietro un femminicidio c’è qualcosa di molto più grande, che va oltre la sofferenza per un amore finito, ovvero il culmine di una dinamica di controllo e potere che l’uomo esercita sulla donna, perché la considera di sua proprietà.

Il culmine di violenze che possono durare anni e terminano solo quando la donna decide di porre fine a quella storia d’ amore che in realtà con l’amore ha ben poco a che fare, non è un caso, infatti, che la maggior parte dei femminicidi si verifichino per mano di ex partner.

Vista la situazione, viene da chiedersi per quale motivo gli uomini non si ribellino, non facciano sentire la propria voce in maniera chiara e sincera, priva delle classiche giustificazioni date dal dire che certe cose non le farebbero mai e le donne non le toccherebbero neanche con un dito. Forse, perché sanno di essere il problema e al tempo stesso la soluzione.

Forse, perché lo hanno finalmente capito che le donne alle loro parole non credono più.
Ebbene si,hanno capito che le donne hanno bisogno di uomini che combattano insieme a loro per contrastarla, la violenza, che le amino per davvero e non le uccidano mentre dicono di amarle.