Lady in the city: Camorra e politica. Incontro con il prof. Amato Lamberti

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Lady in the city: Camorra e politica. Incontro con il prof. Amato Lamberti

Lady in the city

Rubrica di Eliana Iuorio

Arrivo in ritardo, all’appuntamento.
La Napoli dei presepi, dei vicoli del centro antico, quelli attraversati da Croce e Vico, dai rivoluzionari carichi di quella passione che l’induceva a tradurre in fatti, le parole; quelli che alzavano barricate e finivano per arroccarsi sul Torrione di S. Chiara, che si erge tuttora fiero nel cuore di quella “Napoli antica”, simbolo di religiosità e passione civile al tempo stesso, mi avvolge in un’atmosfera rassicurante.
Profumo di incenso, mentre attraverso a passo sostenuto un percorso fatto di sguardi, sorrisi, bancarelle; poco prima della mèta, vengo attirata da un pianìno, fermo davanti al Monte di pietà, dal quale promana la voce di un tizio intento a “dare i numeri”, per la tombola natalizia.
Penso ai Natali passati. A quelli che non torneranno.
Sono a Sociologìa, Università degli Studi di Napoli, “Federico II”.
Il prof. Amato Lamberti ha terminato la lezione. L’aula è vuota, ma non mi scoraggio.
Scendo e salgo scale. Chiedo in giro. Raggiungo la sua stanza.
Busso piano ed entro.
Tra i suoi libri, insieme agli studenti, intento a scrivere al pc.
Il professore alza lo sguardo verso me e sorride.
“Scusi il ritardo, arrivo da Giugliano” – dico affannata, giustificandomi, pensando di esser tornata studente –
“Da Giugliano, lo so” – risponde lui, sorridendo ancora –
Ed è dopo quella conversazione, che nulla sarà come prima.