A pochi giorni dalla sensazionale scoperta archeologica della Tomba del Cerbero, il ritrovamento di una tomba a camera di oltre 2000 anni fa, in perfetto stato di conservazione, incontriamo il sindaco di Giugliano in Campania, il dott. Nicola Pirozzi.
Metti che un giorno, mentre stai eseguendo i lavori di manutenzione della rete idrica, ti imbatti nella storia.
Dalle nostre parti, in Campania intendo, è cosa che capita spessissimo, ma pensa allo scenario che si è presentato davanti agli operai di questi lavori, che d’improvviso sono stati trasportati dietro nel tempo, oltre 2000 anni fa, mentre erano intenti a fare tutt’altro.
Stupore, meraviglia. Un coacervo di emozioni che solo una scoperta come questa può donarti, in una giornata nata come una qualunque; qualcosa che potrai raccontare ai tuoi figli ed ai tuoi nipoti, perché anche tu – sì, tu! – hai contribuito a riportare alla luce quelle vestigia che narrano la gloria del nostro territorio.
E’ nell’area prossima a Liternum, su aree coltivate, che nei primi giorni di ottobre la comunità scientifica – archeologica è stata svegliata da questa notizia meravigliosa, rimbalzata, com’è giusto, tra i media nazionali ed internazionali, passando di voce in voce, da persona a persona.
Giugliano terra d’arte, di storia, di bellezza. Giugliano oggi sulla bocca di tutti per motivi diversi dalle lotte ambientaliste. Giugliano che vanata un patrimonio storico-artistico invidiabile, ma di cui pochi parlano, perché talvolta fa più comodo portare oscurità, in certe narrazioni, piuttosto che rivelare il tanto bello, accanto al brutto che esiste ed insiste in tutto il mondo. Accendere la luce della Cultura e non farla affievolire è compito nostro, di tutte e tutti noi cittadine e cittadini, perché lo spazio in cui viviamo fa parte di noi che lo prendiamo in prestito, per poi consegnarlo alle generazioni future.
Non deleghiamo, bensì diamoci da fare, nel nostro piccolo, quotidianamente.
Qui, sul sito della Soprintendenza archeologica per l’area metropolitana di Napoli, troverete tutti i dettagli della straordinaria scoperta della Tomba del Cerbero.
Vi lascio all’intervista con il Sindaco Pirozzi, ringraziandolo per la sua disponibilità, così come tutto il suo staff del Comune di Giugliano. Noi ci vediamo sabato prossimo, per il consueto LIVE IG TALK e poi ci rileggiamo qui, il prossimo lunedì. A voi tutte e tutti, grazie per seguirmi sempre con tanto affetto.
Solo pochi giorni fa, all’interno di alcuni terreni adibiti a coltura, durante le operazioni per il completamento della rete idrica dell’area flegreo-domitiana ed a seguito di ricognizioni preliminari prescritte dalla Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli, ci si è imbattuti in una necropoli datata oltre 2000 anni fa. All’interno di questo contesto, si è giunti alla sensazionale scoperta di cui il Ministero ha dato prontamente notizia e diffusione. Di cosa si tratta, Sindaco? Ci racconta, le Sue emozioni, appena raggiunto da questa straordinaria notizia e di quanto ha raggiunto il luogo degli scavi?
Ero impegnato in incontri istituzionali quando ho ricevuto la telefonata dalla dott.ssa Formola che mi comunicava del ritrovamento di una sepoltura risalente a circa 2000 anni fa, avvenuta nel mio territorio.
Tale scoperta è avvenuta in maniera casuale mentre la società partecipata dalla Regione Campania, Acqua Campania, prevedeva a scavare per la realizzazione dell’acquedotto campano, in un terreno posto nel territorio di Giugliano.
A seguito dei saggi effettuati e da una straordinaria intuizione della dottoressa Formola funzionario della sovraintendenza di Napoli, si è giunti ad individuare l’ingresso della sepoltura.
Sono frequenti nelle nostre zone questo tipo di ritrovamenti, ma la caratteristica che rende questo ritrovamento unico nel suo genere è che è intatta. Non è stata mai aperta né violata da quando è stata realizzata. Quando mi sono recato sul posto ho potuto constatare la straordinarietà del ritrovamento e le posso assicurare che pensare che quel muro, quella lastra di marmo, quelle tavelle di ceramica ancora integre e intatte fossero state messe da persone di 2000 anni fa è una cosa che mi genera tutt’ora al pensiero una forte emozione.
Giugliano in Campania, da sempre terra ricca di meraviglie storico-artistiche. Una città dalle origini antichissime, che ha dato i natali al padre della fiaba italiana: Giambattista Basile. Qual è il piano dell’amministrazione, per tutelare i beni esistenti, garantirne la fruibilità ai visitatori in un’ottica di rilancio turistico? Dal punto di pista strettamente culturale, quali i progetti conclusi e quali iniziative nel prossimo futuro?
Stiamo lavorando per ottimizzare le risorse del pnrr prevedendo una serie di interventi nelle aree adiacenti Liternum che dovrà diventare il punto di partenza, anche nell’ottica di questa nuova e straordinaria scoperta, per il rilancio turistico e culturale della nostra città. La vocazione turistica e recettiva della zona costiera giuglianese ha enormi potenzialità fino ad oggi non utilizzate ma che io credo possano essere il volano per il rilancio della nostra città anche sul piano economico.
Sul piano culturale abbiamo messo in campo strategie che consentissero di non circoscrivere a singoli periodi dell’anno gli eventi culturali, ma che consentissero ai cittadini di avere proposte culturali variegate tutto l’anno.
Abbiamo proposto eventi di tipologie varie da quelli incentrati sul recupero delle tradizioni e della storia della nostra città.
Ad esempio, abbiamo messo in scena un evento poco noto a molti, ovvero la fuga di Alfonso d’Aragona, scampato all’agguato degli Angioni e che grazie alla collaborazione dei giuglianesi, riuscì a fuggire nella notte di Natale del 1437 (tale evento permise di renderlo, poi, Re di Napoli!), fino alle opere teatrali che ricordavano il Basile e Scipione l’africano: insomma, opere teatrali che tendevano a far conoscere alla cittadinanza la storia e gli immensi tesori della nostra città.
Per far questo abbiamo messo in rete le nostre chiese sconsacrate (La Maddalena, San Rocco, le Concezioniste), per renderle luoghi di cultura al servizio della collettività, coinvolgendo a tal uopo, le associazioni del territorio per la realizzazione delle opere teatrali.
Questa città era priva di luoghi di aggregazione e piano piano stiamo trovando il modo di crearne di nuovi e rendere fruibili quelli già esistenti, in modo da far sviluppare e diffondere le occasioni di incontro culturale e sociale.
Una certa cronaca tende a raccontare Giugliano dipingendola in chiave negativa. Tante sofferenze, ha patito questo territorio, ma v’è da aggiungere che accanto a questo, c’è sempre stata la ferrea volontà della cittadinanza attiva – e ricordo Lei tra costoro, prima ancora di vestire la fascia tricolore! – di lottare e trasformare il buio in luce. Di questo non se ne parla quasi mai. Sono tante, le persone che quotidianamente, con il proprio agire costruiscono fondamentali mattoncini carichi di valori del tutto difformi da quelli plasmati con il pregiudizio. Il messaggio che si sente di affidare a RoadTv Italia, diretto a coloro che non conoscono la Bellezza di Giugliano, in modo da avvicinarle alla sua Cultura ed alle tante iniziative sul territorio.
Giugliano è una città complicata. Ha enormi potenziailtà non utilizzate a causa di una cattiva politica e, mi faccia dire, anche talvolta di una piccola parte della popolazione incline al lamento, ma poco abituata a lavorare per il bene comune.
Stiamo provando a cambiare rotta proprio con l’aiuto di quelle persone che da sempre lavorano per il bene comune affinché questa città si affranchi dalla cattiva luce in cui è da anni calata emergendo alle cronache nazionali non solo per scandali e nefandezze, ma soprattutto per eventi positivi, unici e straordinari come il ritrovamento della “Tomba del Cerbero”.
I bilanci, per un Sindaco, sono pane quotidiano. Il giuglianese Nicola, primo cittadino, ha un sogno preciso, per la sua città? Qual è, la Giugliano che vorrebbe vedere attraverso gli occhi dei futuri nipoti?
Mi sono candidato alle elezioni proprio perché da docente, da padre e da cittadino di questa terra volevo fare la mia parte. Don Milani diceva: “a che serve avere le mani pulite se si tengo in tasca” ed in questa ottica svolgo il mio ruolo ogni giorno, lavorando per perseguire il mio sogno di città.
Una città sicura, a misura di bambino e dove i giovani possano avere luoghi di aggregazione e una visione di futuro.
Vorrei soprattutto che i miei nipoti trovassero una città abitata da cittadini felici e che abbiano una speranza florida per il futuro nella loro terra, cittadini che non vedano solo il lato negativo delle cose, ma che sappiano percepire il bello che li circonda e puntare su quanto la loro terra possa essere fertile in termini di possibilità.
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