Lady in the city:”La buona politica”.

0
428

Lady in the city:''La buona politica''.Lady in the city

Rubrica di Eliana Iuorio

Mi sono interrogata per anni sul luogo ove si celasse la buona politica.

L’ho cercata ovunque: non credevo potesse nascondersi dietro il primo cittadino di un Comune campano.

Ma Angelo Vassallo era diverso.
Mostrava gli occhi limpidi di chi non nasconde altro che l’amore infinito per la sua terra e la sua gente.
Sentimento che riverserà su ogni decisione, ogni idea, votata a vantaggio del Bene comune, nell’interesse della collettività.

Lo immaginereste un sindaco, scorciarsi le maniche, di ferragosto, per riparare un guasto al depuratore da lui stesso fieramente voluto?
Qualcosa bloccava il sistema delle pompe, che in tal modo intasate, rilasciavano liquami maleodoranti direttamente in mare; avvisato prontamente di quanto stava accadendo, mentre tutto il paese era intento a godersi il sole, Angelo non si perse d’animo, quel 15 d’agosto del 1998, ed immerso nella melma, riuscì a risolvere l’incidente.

La buona politica di Angelo Vassallo era improntata al benessere economico, sociale e culturale della propria terra, nel seguire un principio che dovrebbe trasformarsi in linea-guida per  tanti amministratori, portatori di ben altri interessi  affaristici: “Noi dobbiamo valorizzare il nostro territorio, che è di per sé, una miniera”.
Quello che per molti politici e politicanti da strapazzo, amministratori e governatori pubblici locali e nazionali significa solo “potere e corruzione”, “mezzo di scambio”, “strumento di arricchimento e di collusione con la criminalità organizzata”, per Angelo rappresentava la base per la crescita, promozione, valorizzazione di un’ intera popolazione.

La sua posizione di “sindaco” ha dato luogo ad un vero miracolo, nella protezione dell’ambiente e nello sviluppo locale; su un territorio che era stato oggetto di speculazioni e politiche clientelari per anni.
La raccolta differenziata “porta a porta” copre quasi l’80% dei rifiuti prodotti; arrivano le Bandiere Blu di Legambiente, quelle cinque vele che fanno acquistare un primato nazionale ad un paese del sud.
Il mare più pulito d’Italia.
Vengono strutturate opere di riqualificazione urbana; affittati 16 appartamenti a famiglie bisognose a fronte di un canone mensile che non supererà i 50 euro; restaurati beni artistico-archeologici come il Convento di S. Francesco, del 1611; la torre dei principi Capano, datata nel ‘300 (che diverrà fulcro delle attività della Pro Loco).

E su tutte le attività di Angelo e della sua giunta, mi piace ricordare il controllo sull’attuazione del piano regolatore.
In tutto il Comune non si costruiva, né attualmente si costruisce, fuori dai limiti imposti dal piano regolatore ed all’interno di esso, viene data grande attenzione alle strutture contenitrici di attività di servizi: alberghi, ristoranti, attività commerciali.

Penso alla mia Giugliano, quella di cui un collaboratore di giustizia, Gaetano Vassallo, ha avuto a dire, tempo fa.
Vassallo ha dichiarato che il consiglio comunale del mio paese potrebbe sciogliersi paradossalmente non per ordine del Prefetto, bensì solo per volontà di Feliciano Mallardo, boss dell’agro giuglianese.
Perché è lui, secondo il “pentito” (dichiarazioni tutte al vaglio degli inquirenti), a governare la città; a gestire le attività economiche; a muovere i fili dell’amministrazione comunale, gestita da quelli che sarebbero niente altro che suoi burattini.
Giugliano e Pollica a confronto.
Giugliano, che non conosce raccolta differenziata; Giugliano, vergogna del mondo, con la sua distesa di finte ecoballe a Taverna de Re; Giugliano che lede i diritti più essenziali di ogni cittadino, come il diritto alla salute costituzionalmente sancito; Giugliano che non garantisce i servizi essenziali ai suoi figli; Giugliano che dorme, mentre si tratta per la costruzione di un inceneritore, sulle sue terre; Giugliano che godrebbe di una ricchezza inesauribile, quale quella derivante dall’offerta turistica, se la sua fascia costiera non fosse diventata ricettacolo di sporcizie ed abusivismo.
Giugliano collusa con la camorra. Perchè non si risolve tutto “a parole”.
Chi non agisce, ponendo in essere azioni concrete (avendo tutti i poteri a disposizione), provvedimenti seri, contro la presenza insistente e pervasiva delle mafie, non fa altro che alimentarle.
E quindi ne è colluso.
Giugliano ingrata e colpevole di strage, perché giorno dopo giorno contribuisce sempre più alla morte dei suoi abitanti (quanti, i morti per tumore?); Giugliano che non vede, che non sente, che non parla.

Ed è pensando ad Angelo Vassallo, attraverso la voce e lo sguardo limpido e cristallino di suo figlio Antonio, che capisco cosa significhi essere un uomo giusto, che ama davvero la sua gente ed il suo territorio.
E quanto, il mio paese, rappresenti il peggior esempio di amministrazione pubblica, al mondo.