E’ una specie di avvilente oscurantismo, direi mediovale,come se non volessero vedere cosa avviene intorno a loro, quali sono i problemi di questo globo e sopratutto quante possibilità la tecnologia oggi ci mette a disposizione per risolvere i problemi ambientali, legati ai rifiuti,trasformandoli in opportunità. Alcuni giorni fa ricorderete gli arresti dei gestori della discarica di Chiaiano, veri e propri camorristi legati ai clan Polverino e Nuvoletta,da sempre inseriti nel business dello smaltimento illegale (e purtroppo anche “legalizzato” dallo Stato grazie alla gestione di quasi tutte le discariche) dei rifiuti.
Quella discarica l’aveva fortemente voluta Berlusconi per il suo ” spot” di efficientismo (?!) ai tempi della crisi dei rifiuti dell’era Bassolino. Bisognava togliere i rifiuti dalla strada e quindi cercare il solito” tappeto” dove nascondere la solita” polvere”… Trovato prontamente a Chiaiano. Che poi lì sotto ci fosse una falda acquifera, come denunciato inutilmente dal geologo prof.Ortolani e da centinaia di cittadini( manganellati senza pietà dalle forze dell’ordine) e che quindi il sito fosse totalmente inadatto, era ovviamente una banalità, all’epoca poco importante per il Cav e per il suo ” giannizzero” Bertolaso.
Bene, dopo tutto questo, invece di dimostrare di aver imparato la “lezione” ,il pres Caldoro ha deciso di fare addirittura un’altra discarica, nella stessa area di Chiaiano, addirittura più grande ( 800.000 metri cubi di capienza), a Cava Zara. Ovviamente anche questa volta il sito viene definito pericolosamente inadatto dallo stesso prof Ortolani( ormai ridotto a una Cassandra ..) in quanto anche li’sotto passano falde acquifere,fondamentali per la nostra agricoltura/zootecnia. Per questo ci sarà una forte mobilitazione, in quanto ne le popolazioni , ne il movimentismo, ne molti partiti come Sel, rifondazione, M5s e forse anche ( parte?) del PD, lasceranno passare questa ignominia.
Anche perché mi piace ricordare alle nostre Istituzioni Regionali( e anche a tutti Noi) che una circolare del Ministero dell’Ambiente del 6/8/13 evidenzia come REATO PENALE l’immettere in discarica rifiuti “tal quale ” ( anche se” tritovaglati, cioè “sminuzzati”..)NON stabilizzati e NON differenziati: cioè, da quella data, le discariche, così come concepite fino ad oggi, sono ILLEGALI.
Ma questo sarà argomento del prossimo futuro. Adesso invece mi preme farvi notare come questo si contrappone clamorosamente con il futuro , che la casualità fa apparire a un convegno che si svolge in questo sabato a Napoli. Quello sul disegno di legge Rifiuti zero. Questa campagna, che ha raccolto 80.000 firme a sostegno di una proposta di Legge di iniziativa popolare per Rifiuti zero, e consegnate il 4 ottobre 2013 alla camera dei deputati alla presidente Boldrini, si propone di massimizzare il riuso e il riciclo dei rifiuti, contrastando il ricorso allo smaltimento in discarica e all’incenerimento.
Perché è chiaro a tutti (… quasi tutti..eh Pres. Caldoro..?) che quella dei rifiuti è diventata una grande sfida su cui si è aperto un serrato confronto anche a livello internazionale. Una grande questione ambientale, ma anche economica, civile e di lotta ai poteri criminali. “Bisogna riconoscere che quella delle discariche e degli inceneritori è una strada senza uscita e occorre dunque progettare un’altra strategia. E’ sempre più necessario ragionare su modelli di sviluppo sostenibile e in linea con i parametri e gli standard previsti dalle norme europee” dichiarava nell’occasione la Pres.della Camera e io direi, come non essere d’accordo con Lei, su questi punti che ne costituiscono l’ossatura e che vado a elencarvi:
1)far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta; 2)rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986; 3)rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti; 4)assicurare l’informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti; 5)riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000; 6)recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE; 7)recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali.
Per perseguire le suddette finalità, questo progetto di legge contiene anche una serie di misure finalizzate a:
1)Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo; 2)spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo; 3)contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali; 4)ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l’incenerimento; 5)Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale; 6)Dettare le norme che regolano l’accesso dei cittadini all’informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti; 7)Introdurre forme di cooperazione tra Comuni per la raccolta porta a porta e la filiera di trattamento al fine di sviluppare l’occupazione locale in bacini di piccola-media dimensione, che favoriscano le attività di produzione e commercializzazione di materiali e prodotti derivati da riciclo e recupero di materia.
Conseguentemente a tutto questo è previsto che, oltre a tutelare la salute e l’ambiente, questa legge potrebbe dare concretamente un contributo ad un nuovo ciclo economico industriale sostenibile, con un riflesso occupazionale pari a circa 500.000 posti di lavoro a regime al 2020. Ecco, magari se invece di pensare alle discariche inquinanti o a bruciatori di rifiuti cancerogeni e superati tecnologicamente ( dal 2020 saranno fuorilegge in tutta Europa)la nostra giunta regionale, partecipasse a convegni del genere, forse si accorgerebbe di quanto male sta facendo alla nostra terra e ai suoi abitanti. Ma forse il vero drammatico problema è che, di fatto, non gli interessa.