Ancora un giorno di passione per i circa 20 lavoratori della società Astir che ormai da quasi una settimana hanno occupato le impalcature presenti sulla facciata di palazzo Reale. I lavoratori annunciano una protesta a oltranza se i vertici della regione non verranno incontro a tutte le richieste che saranno messe sul tavolo.
Il tavolo delle trattative con palazzo Santa Lucia è previsto per domani alle 16. L’assessore Nappi e l’assessore Romano riceveranno una delegazione di lavoratori che però hanno già annunciato che non accetteranno alcun compromesso. Le richieste dei lavoratori sono, sostanzialmente, due. Per prima cosa verrà chiesta l’immediata assunzione di tutte le maestranze attualmente in cassa integrazione e non solo, quindi, di 80 unità come si paventava da una fantomatica “lista” messa in campo dalla regione.
Oltre all’assorbimento nel nuovo soggetto Campania Ambiente verrà, inoltre, chiesto il versamento delle indennità della cassa integrazione in arretrato. Sono almeno quattro, infatti, le mensilità in arretrato. «Secondo quale criterio – dichiara uno dei manifestanti – la regione vorrebbe decidere di assumere 80 lavoratori a fronte di più di 450 persone che attendono il reintegro? Come è possibile misurare la fame delle famiglie che si trovano nella condizione di non avere di che mettere il piatto in tavola? Il mancato versamento della cassa integrazione da quattro mesi – continua – sta mettendo in ginocchio le famiglie dei lavoratori che non hanno letteralmente più modo di poter portare un piatto in tavola».
Gli ex dipendenti Astir aspettano con enorme impazienza il tavolo di domani. La regione Campania si trova sulle spalle un fardello enorme costituito dal futuro di oltre 450 lavoratori che attendono con fiducia il mantenimento delle promesse fatte dal governatore Stefano Caldoro. Difficile prevedere cosa accadrà domani a palazzo Santa Lucia. Le parti coinvolte dovranno necessariamente venirsi incontro perché se, da un lato, è necessario versare immediatamente le spettanze ai lavoratori, dall’altro è arduo pensare che una regione con le casse disastrate possa provvedere all’assunzione immediata di oltre 450 lavoratori.
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