L’Avvoltoio di Giuseppe Petrarca, successo alla presentazione al Maschio Angioino

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Giuseppe Petrarca

Non si è fatto attendere molto il successo che si era prospettato dall’annuncio del nuovo medical – thriller di Giuseppe Petrarca.

Ieri 2 maggio, presso l’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino una folla di lettori, amici, artisti, hanno accolto la presentazione dell’attesissimo L’Avvoltoio. La nuova indagine del commissario Lombardo.

Un romanzo edito dalla casa editrice Homo Scrivens che chiude la trilogia iniziata con Corpi senza storia. Un’indagine del commissario Lombardo e Inchiostro rosso.

L’autore ha scelto di farsi accompagnare nel racconto della sua storia da un gruppo di amici che hanno offerto il loro personalissimo e toccante punto di vista nei confronti di un tema particolarmente delicato e difficile da affrontare, nonostante sia sotto i nostri occhi giorno dopo giorno.

Giuseppe Petrarca, il nuovo medical – thriller L’Avvoltoio presentato al Maschio Angioino

L’Avvoltoio racconta una storia che rappresenta un reale squarcio della società: il traffico di organi gestito da un’organizzazione criminale che si muove su scala internazionale, dove le vittime sono anche bambini.

Moderata dall’editore Aldo Putignano, la presentazione è iniziata con le considerazioni sull’immediatezza della scrittura, sulla corposità narrativa per nulla cervellotica, espresse dallo scrittore Raffaele Messina. Particolarmente commovente e drammatica l’analisi del Direttore Produzione Rai di Napoli Francesco Pinto, il quale ha esternato tutta la crudezza di un sistema sì perverso e radicato, ma che purtroppo la società preferisce ignorare, pur rappresentando uno dei traffici che produce una spaventosa quantità di affari.

L’avvocato Valentina de Giovanni, con dati precisi ha invece portato la testimonianza relativa alla giurisprudenza circa le nuove forme di tutela nei confronti degli immigrati.

Come ci si aspettava, immancabile l’analisi sensibile dello scrittore Maurizio de Giovanni, il quale ha sviscerato gli aspetti sociali, umani, le ripercussioni dovute alla mancanza dell’appagamento del senso di giustizia dei familiari delle vittime, ma anche dei carnefici.

L’ultimo ad avere la parola è stato l’autore, il quale con linguaggio crudo e diretto ha volutamente espresso la volontà di rompere il silenzio di un mondo omertoso col suo romanzo.

Tutti gli interventi sono stati intervallati dalle letture dell’attrice Brunella Caputo, ormai una garanzia nell’interpretazione degli scritti (e non solo) dei migliori autori.