Il diavolo all’inferno. L’aquila in paradiso. Il posticipo del martedì consegna al campionato un match in cui il Milan viene spazzato via da una Lazio dominante in tutti i reparti. Le reti di Milinkovic Savic, Zaccagni, Luis Alberto e Felipe Anderson firmano un 4-0 senza appello che manda al tappeto la formazione di Pioli. Due gol per tempo che obbligano i rossoneri a rimandare ancora l’appuntamento con la vittoria. Risultato che manca ormai dal 4 gennaio a Salerno.
Una serata da incubo quella vissuta dal Milan. Forse anche peggiore di quella del derby di Supercoppa contro l’Inter. Sarri incarta Pioli con una formazione praticamente perfetta. Lascia fuori il rientrante Lazzari e inserisce Marusic per bloccare Leao. Mossa che si rivela più che azzeccata. Al resto pensano i quattro moschettieri biancocelesti, che annientano la difesa rossonera ormai sempre più priva di certezze. E di certo non aiutata dall’infortunio di Tomori.
Persino l’assenza di Ciro Immobile non viene minimamente avvertita dai padroni di casa, che hanno trovato in Felipe Anderson più di un bomber di scorta. Il brasiliano è al quarto gol in altrettante gare. E ringrazia Sarri, che sta facendo con lui quanto fatto a Napoli con Mertens.
Il resto è storia di una gara che forse mette la parola fine alla lotta scudetto, ma infiamma quella per la zona Champions. Con cinque squadre in appena tre punti l’una dall’altra. E quella che al momento sembra essere più a rischio è proprio il Milan.