Grazie alle reti di Higuain e Callejon, Lazio Napoli 0-2. Azzurri più forti della Lazio e dell’ambiente razzista. Bravo Irrati a sospendere la gara per i buu razzisti nei confronti di Koulibaly.
Il Napoli si presenta all’Olimpico biancoceleste con David Lopez e Maggio al posto degli squalificati Allan e Hysaj, mentre Strinic fa rifiatare Ghoulam sulla fascia sinistra. Il Napoli parte subito fortissimo, la squadra di Sarri gioca a ritmi elevati per quasi tutta la gara e già al 7′ rischia di andare in vantaggio grazie alla disattenzione di Basta che lancia Higuain a tu per tu con Marchetti, che però gli mura la conclusione. I padroni di casa non ci stanno a fare la vittima sacrificale e Seinad Lulic ci prova al 20′ dalla distanza ma la sua conclusione finisce ampiamente alta. Passano 4 minuti ed “Equitalia” Higuain fa rispettare la sua “tassa”: alla 23esima partita segna il suo gol numero 23 grazie ad un rimpallo che lo favorisce a due passi da Marchetti. L’anno scorso quella palla non sarebbe entrata, dicono fra gli spalti i sostenitori napoletani pur presenti in massa a Roma: “un giorno all’improvviso” accompagnerà indistintamente anche gli ultimi minuti di Lazio–Napoli 0-2.
Al 27′ arriva il raddoppio che addormenta quasi completamente la partita: Lorenzo Insigne innesca con un lancio in profondità Josè Callejon che beffa il portiere con un pallonetto e segna il suo quarto gol nelle ultime 4 partite. Siamo solo alla mezz’ora ma la Lazio non riesce mai ad impensierire davvero il Napoli, complice anche l’infortunio occorso a Candreva al 38′. Gli ospiti sono estremamente efficaci in fase di disimpegno e costruzione della manovra, non lasciando mai campo facile agli avversari.
Anche nella seconda frazione la musica non cambia. Konko al 51′ prova la girata di testa senza trovare sorte e Klose al 66′ ha l’opportunità di accorciare le distanza ma calcia alto dopo un controllo di schiena tra il serio ed il faceto. Decisamente tristi invece i fischi e gli ululati che accompagnano le giocate di Koulibaly per tutto il match tanto che Irrati al 69′ sospendere la gara minacciando di interromperla sotto la propria responsabilità in caso di reiterazione della condotta. A ciò vanno aggiunti i famosi cori inneggianti al Vesuvio della Nord. La partita riprende dopo qualche minuto e non regala particolari emozioni: Insigne ed Higuain lasciano il posto a Mertens e Gabbiadini, mentre il sostituto di Candreva, Keita, è l’unico che prova fino in fondo a dare fastidio al Napoli. Jorginho cerca l’ammonizione durante tutti gli ultimi 30′ ma la trova solo nel recupero: salterà il Carpi ma ritroverà il campo nella trasferta di Torino, crocevia di una stagione che comunque vada sarà ricordata per i numeri e lo spettacolo offerti dal Napoli di Sarri.
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