Dopo l’apertura dei sotterranei gotici e dell’esposizione di antiche collezioni scultoree fino ad ora rimaste nei depositi museali della Certosa di San Martino, Castel sant’Elmo stupisce ancora con i suoi ritrovati giardini pensili. Assieme a un nuovo spazio verde della città, grazie a volontari, ai cittadini e alla Terza edizione di “Un’opera per il castello”, Napoli ha riconquistato un antico punto di vista sulla città, un colpo d’occhio mozzafiato, che dalla collina del Vomero guarda trasversalmente il Vesuvio e il Golfo di Napoli senza soluzioni di continuità.
Il Giardino nasce da un vecchio avamposto all’estremità occidentale della Fortezza. Per anni il complesso monumentale è stato imprigionato e ricoperto da una gabbia di vegetazione ruderale, la quale lo trasformò in un’oasi disordinata su uno dei colli della città, un vero e proprio giardino pensile che affaccia su una delle più belle prospettive panoramiche partenopee. Si può sapere di più sul progetto dal sito ufficiale Le Jardin.
Grazie a “Un’opera per il castello” è stato indetto un bando internazionale per il recupero e la valorizzazione del sito. Il progetto vincitore, a pari merito con un’istallazione di Gian Maria Tosatti, fu elaborato nell’anno 2013 da architetti, artigiani, designer, storici dell’arte, ma solo di recente ha potuto rendere accessibile questi giardini. Attraverso un lavoro collettivo e sostenuto su operai volontari, una scala in legno e acciaio ha potuto levarsi dalla strada fino all’ingresso del giardino, sulla sommità del maniero in questione.
Gli autori che hanno reso possibile l’integrazione della vegetazione ruderale con il progetto di un giardino panoramico sono di seguito elencati e raccolgono nomi non solo nazionali; essi sono quelli di Romain Conduzorgues, Jules Messaud, Baptist Furic, Carolina Rossi Casanovas, Giulia Beretta, Francesca Borrelli, Silvia Lacatena e Francesco Cianciulli.
Dopo la timida apertura di settembre scorso e la campagna di raccolta firme per rendere accessibile gratuitamente il Giardino di Castel sant’Elmo al pubblico, in maniera totalmente indipendente dai Musei della Certosa di san Martino, il giardino apre le porte per alcuni giorni. Attualmente si ragiona per rendere il Giardino interno ai percorsi turistici o, addirittura, un parco aperto al pubblico permanente.
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