Achille Pignatelli, poeta, filosofo e scrittore, oltre che direttore artistico della Rivista Letteraria Mosse di Seppia ed attivista dello Scugnizzo Liberato e del Collettivo Nadir, esordisce anche nel campo della prosa.
“Cronache dall’Anno zero” è il libro con il quale Achille Pignatelli, poeta, filosofo e scrittore, oltre che direttore artistico della Rivista Letteraria Mosse di Seppia ed attivista dello Scugnizzo Liberato e del Collettivo Nadir, esordisce anche nel campo della prosa.
Il suo testo ha il valore di un documento storico che testimonia cosa ha significato il covid19 per la gente comune. Non a caso il racconto inizia con una poesia dedicata al padre, ed a chi, come lui, lotta in prima linea contro questo virus. Sono tante le persone che con ruoli diversi operano nel settore sanitario lottando da più di un anno senza tregua e che, pur acclamati come eroi continuano a vivere l’emergenza al di là delle proprie forze testimoniando l’importanza del calore umano per alleviare, seppur di poco, certe tragedie che di umano hanno ben poco.
a mio padre
e a chi lotta in prima linea contro il Covid-19
A OGNI LACRIMA LA SUA CAREZZA
A ogni eroe la sua terra
martoriata.
Ma qui non ce ne sono
di elmi
scudi e lance appuntite
gli eroi riposano nei libri.
Ci sono solo persone e amore
c’è la vita
la voce ostinata
che risponde al dolore dell’altro
A ogni lacrima la sua carezza.
Con grande sensibilità e semplicità l’io narrante descrive al lettore ciò che vive attraverso l’osservazione della vita delle persone che abitano gli appartamenti di un palazzo di fronte alla panchina dove è solito sedersi. Li porta delicatamente con sé nell’intimità dei loro animi; gli animi di gente comune a cui volutamente non dà un nome e un cognome ma quello della categoria a cui appartiene: musicista, artigiano, giornalista, studentessa, fotografa, ecc. E’ un ritorno al verosimile manzoniano oggi libero dalla necessità di celate allusioni. L’esperienza del singolo ha molto in comune con quella delle tante persone che sono state investite dall’uragano Pandemia e che hanno visto sconvolgere le proprio vite in modo radicale … scoprendo anche tutta la grandezza ed i limiti dell’animo umano.
Questo appare in modo ancor più evidente nella seconda parte del racconto, quando l’io narrante è attratto dall’arrivo di un’ambulanza e si addentra nelle vite di coloro che vi lavorano e, attraverso di loro, anche in quelle delle persone che soccorrono vivendo così esperienze che li cambieranno in modo indelebile.