di Al Gallo.
Capita di rado che un romanzo di fantascienza superi indenne la ghigliottina del tempo; questo avviene soltanto quando la vicenda ha in sé dei connotati universali e trasmette – al di là della temperie dei suoi tempi – dei concetti di massima, applicabili sempre e comunque.
Autocrisi di Pierfrancesco Prosperi ripubblicato dalla Mondadori nella collana “Urania” – e presto disponibile anche in eBook – appartiene, senz’altro, alla tradizione degli evergreen mai desueti, ma sempre carichi di spunti e riflessioni.
In un futuro non troppo lontano, l’umanità incontra una razza aliena, i dakopiani, che abitano un pianeta molto diverso dal nostro: le terre emerse sono poche, e spesso hanno una struttura allungata, quasi dei coccodrilli sulle acque. Forse, per certi versi, ricordano il nostro Stivale.
I rapporti che vengono sanciti tra le due razze sono spiccatamente commerciali; a differenza, infatti, di uno dei classici topos della fantascienza, dakopiani e terrestri non si scontrano, ma stabiliscono relazioni pacifiche e scambi economici. In cambio di risorse e minerali, che scarseggiano sulla Terra, i produttori terrestri di automobili inviano su Dakopi una speciale delegazione: ambasciatori della civiltà umana diventano le automobili.
Ma come reagirà il dakopiano medio a bordo di una vettura, studiata per essere performante sulla Terra? Una serie di micidiali incidenti stradali finisce con il compromettere i rapporti tra alieni e umani.
Chi approfitterà di questa situazione? Geoffry Steinduck, un professore illuminato, che ha compreso come e quanto le Case Automobilistiche speculino sulla vita degli automobilisti, sia terrestri che dakopiani. Facendosi paladino di un movimento “anti-auto”, Steinduck riuscirà a svelare al mondo intero, cosa nascondono i colossi delle quattro ruote. Mischiando generi, e carte, Prosperi ci regala una storia piena di adrenalina, con un un colpo di scena finale, apparentemente pacato, ma in realtà riuscitissimo.
Lo stile di Prosperi è, come sempre, veloce e calzante. Le pagine sono arricchite di stralci – immaginari – presi da quotidiani, riviste o interviste Tv. Tutto questo costruisce la vicenda, offrendo punti di vista alternativi e permettendo al lettore di elaborare una propria idea, interna e speculare della vicenda.
“I poteri forti gestiscono la vita di tutti”. Quest’affermazione é la base su cui si fonda la storia, magistralmente scritta da Prosperi.
Quanto incide l’interesse sulla salvaguardia della vita? Le ciminiere che sbuffano veleni, i gas di scarico che inquinano, i computer – perché no? – che consumano elettricità, sono strumenti necessari, essenziali… eppure una politica attenta, ed eco, potrebbe sicuramente rendere l’impatto ambientale di questi strumenti meno invasivo.
Pierfrancesco Prosperi ci racconta, con la visionarietà del suo sterminato talento, eventi e problematiche che oggi ci appaiono più tangibili, ma non per questo, più risolvibili.
Autocrisi è il collasso della tecnologia, la stretta alla gola dell’innovazione; e a farne le spese, sempre i deboli, i più esposti.
L’AUTORE
Pierfrancesco Prosperi.
Nato ad Arezzo, è scrittore poliedrico ed estremamente prolifico.
Inizia a scrivere giovanissimo; pubblica nel 1971 Autocrisi, vincitore della Prima Edizione del Premio Italia. A partire dal 1977, inizia una lunga attività di soggettista e sceneggiatore di fumetti: realizza oltre 500 storie.
Tra le sue opere: Garibaldi a Gettysburg; Il 9 Maggio; Seppelliamo re John.