di Marina Topa.
Interessante e coinvolgente la lettura di questo libro scritto da Francesca Crisci, una giovane giornalista pubblicista che collabora con diverse testate giornalistiche online.
Il libro nasce da una rivisitazione della sua tesi in Cinema, Fotografia e Televisione del corso di laurea in lettere, intitolata “Giacomo Furia: un profilo biografico dell’attore caratterista” (Graus Edizioni).
Noto per i ruoli caricaturali che ha interpretato in film famosissimi come “L’oro di Napoli” con Sofia Loren, “La banda degli onesti” con Totò e Peppino De Filippo ed altri, in questa biografia è possibile conoscere l’artista come uomo … e viene fuori l’immagine di una persona schiva, molto timida (anche se sembra strano per un attore) , ma anche testarda e rigorosa, un uomo dedito innanzitutto alla sua famiglia ed agli amici con i quali condivideva il piacere di una vita semplice in cui la condivisione delle piccole gioie quotidiane, come le partite a scopone, aveva la priorità; e questa immagine è sicuramente veritiera perché la conferma nei suoi racconti anche il figlio Filippo nella postfazione.
Attraverso dei ricordi ricchi di affetto e tenerezza si ripercorre non solo la vita di Giacomo Furia ma quella di tutta una generazione in cui la vita degli artisti era fatta di piccole e faticate conquiste, spesso di tanta miseria senza certezza di successo ma ricca di passione … e se ne citano tanti di attori, poi diventati pietre miliari del nostro teatro, che hanno vissuto questi percorsi e che li ricordano con il giusto orgoglio.
L’interesse per la storia della carriera artistica di Giacomo Furia, carriera prima teatrale e poi cinematografica, è nato nell’autrice da un tenero ricordo di vita familiare: una confidenza fattale dal papà. L’attore, infatti, molti anni prima era stato aiutato da lui e da suo zio in un trasloco … e per lei fu entusiasmante sapere che era originario di Arienzo, un paese limitrofo al suo e questo particolare dette il “la” alla sua ricerca!
Durante dei colloqui con il giornalista e critico Alberto Castellano, che ha scritto la prefazione, in cui annovera le qualità del caratterista-protagonista, vengono fuori anche particolari retroscena dei rapporti che Giacomo Furia ebbe con Eduardo De Filippo, che lo iniziò al teatro ed al quale fece da spalla prima di consolidare la sua carriera lavorando con Peppino De Filippo e Totò.
Anche quando i rapporti con Eduardo si interruppero perché Giacomo aveva preferito lavorare con la compagnia di Peppino, scelta considerata un’offesa imperdonabile, Giacomo ha sempre portato rispetto per il suo maestro riconoscendo a lui il merito di avergli elargito insegnamenti fondamentali come l’uso delle pause per accattivare l’attenzione del pubblico ed un principio fondamentale da scolpire nella memoria: “Quando un attore ha la fortuna di recitare una battuta fuori copione, che suscita le risate del pubblico e magari l’applauso, ha 2 obblighi categorici: segnarsela e incorniciarla in un quadruccio. Così non se la dimentica più!”