L’autore si è messo in gioco con la scrittura narrativa in età adulta. Amante delle Sacre Icone, è un esperto di quest’arte e viaggia molto. Ha scritto diversi libri sull’arte russa e un racconto per bambini sulla conoscenza delle Icone, tradotto e pubblicato in Russia.
Appassionato di spiritualità e tematiche religiose, con il suo libro “Le sette porte” ha voluto raccontare, con una storia molto umana, il mondo del Divino e dell’ultraterreno attraverso un percorso, fatto in prima persona, di tutta l’esperienza accumulata da lui negli anni della sua fanciullezza, fino ad arrivare all’età della ragione con una consapevolezza matura di ciò che sono le sue passioni e del perché della sua esistenza.
Qui segue la mia intervista esclusiva:
1. Ciao Giovanni e benvenuto. “Le sette porte” è un libro interessante e pieno di riflessioni reali che possono accomunare tante persone. Quando hai deciso che era giunto il momento di esprimere il tuo punto di vista su argomenti come il Divino, la religiosità in tutte le sue contraddizioni e complessità, il mondo ultraterreno?
Dopo aver fatto un incontro, anzi due, con una donna e un bambino e, in seguito, con un’Icona antica che assomigliava tantissimo alle due figure precedenti; momento in cui l’animo mio si è ribellato alla modernità troppo sterile della vita, una modernità senza più spiritualità.
2. Tu scrivi: Nel panorama di una vita gli eventi si susseguono e ogni cosa “è ciò che è”. Concordo. Tutto ha un significato, come se fossimo in continua evoluzione. Quanta ce n’è nella tua anima?
Tanta evoluzione, forse troppa. Ipotizzo una società totalmente diversa da ciò che è. E, ne sono sicuro, ci sarà una ribellione di massa alla mancanza di valori, di pensiero, di spiritualità.
3. Il difficile è dare un senso a questi accadimenti. Tu come ci riesci?
Come ai tempi dei primi cristiani, mi rifugio in me stesso staccandomi dal mondo e dagli uomini, troppa ‘caccia’ e ‘vituperio’ nei confronti dei credenti, nel nome di false libertà. Uomini che comunque ho amato finché componevano l’Umanità. L’uomo ha una sua naturalità come ogni altra specie animale, ma possiede anche una spiritualità che lo contraddistingue dalle altre specie. La sua naturalità insieme alla sua spiritualità, lo elevano nella Umanità, che tanto a me piace.
Qui non si tratta di credere o non credere in Dio, così lo chiamo per capirci meglio, ma potrebbe essere Allah, Buddha, e così via. L’uomo ha la necessità di credere che la sua vita non finisca con il e nel ‘Nulla’.
Il mio timore è che il prossimo dio non sia più Dio, bensì Tecnologia, la nuova dea del futuro. E qui, la spiritualità, non esisterà più. Gli uomini saranno ‘automi’.
L’errore che l’uomo ha fatto, non è stato quello di porsi come centralità dell’universo, ma averlo fatto senza Dio e rinnegando Dio stesso.
4. Il numero 7 è un numero speciale nella spiritualità, dal Buddismo dove rappresenta la completezza, al Cristianesimo dove sette sono i doni dello Spirito Santo. Il 7 è anche il numero della ricerca mistica, compare nell’Antico Testamento, sette sono i passi di Buddha, sette sono i Chakra. Sette sono i dolori di Maria. Sette i giorni della settimana. In sintesi questo numero rappresenta la dottrina e la conoscenza. Quante ricerche hai fatto, se le hai fatte, per arrivare al titolo di “Le sette porte” che poi ha un suo significato. Vuoi raccontarcelo?
Non ho fatto molte ricerche, ma il sette è importante, poiché ha molti riscontri in tutto ciò che si rifà alla spiritualità e non soltanto. Il sette ha una sua logica in seno alla storia narrata. E poi, il sette è la lettera G!
5. Tu dici di aver respirato arte e spiritualità fin da piccolissimo. Le icone Sacre sono una delle tue passioni. Un’attrazione la tua che posso definire un segno del destino?
Sicuramente, anche se il destino è in continua lotta con il libero arbitrio.
A tal proposito anticipo che, proprio su questo argomento, ho scritto un secondo libro. Sempre come storia, niente saggistica o quant’altro. Gli studiosi, gli accademici, i pensatori, lasciamo a loro questo immane compito di evolvere il pensiero dell’uomo. A me piace rendere semplici argomenti più difficili e offrirli a tutti. Soltanto così posso far, non riflettere, ma ‘pensare’. L’uomo di oggi non pensa più, grazie alla dea Tecnologia che gli sta estirpando ogni suo intimità.
6. Una vita in gioventù ricca di spiritualità e passioni, oltre all’iconografia Sacra, il cinema, il calcio e le vacanze agiate che partivano sui “treni del sole”, come venivano chiamati, che al binario 13 portavano al sud Italia. Sembra passato un secolo. Cosa rimpiangi di quel mondo andato?
L’Umanità, appunto. Quando l’acre odore di un formaggio puzzolente si mescolava al sudore di uomini incalliti, ma dal cuore buono, pieno di speranza da cui uscivano attimi di Bontà.
7. Gli angeli e le potenzialità che alcuni esseri umani hanno per poterli vedere e parlare con loro. Cosa ci puoi dire a riguardo?
Gli Angeli, straordinari! Esseri potenti e intelligenti, forme superiori dotate di intelligenza non più umana ma ‘conoscitiva’.
E qui ho una teoria tutta mia sul mondo sovrannaturale. Ma sarebbe troppo lungo parlane. Lo rimandiamo ad altri momenti.
Basta leggere il libro per avere una prima risposta. Questo è uno dei tanti motivi che dovrebbero spingere il lettore a leggere questa storia, non d’altri tempi come apparentemente sembra, ma attualissima, anzi, futuristica.
8. Quanto è complicato coltivare una propria dimensione spirituale in questo mondo di solo business e cose materiali?
Troppo complicato. Per chi ha una certa età è impossibile. Per le nuove generazioni sarà un’altra ‘Era’, in cui gli uomini evoluti piloteranno le masse. Anche qui entriamo in un argomento troppo vasto, perché le vecchie generazioni, le prime due, avendo vissuto l’ultima era moderna, subiranno stress incredibili; le ultime due generazioni, non avendo vissuto meglio, si adatteranno ai nuovi standard.
Così, mi sono rifugiato nella scrittura in cui, con una trilogia e un insieme di piccoli episodi, quattro libri che usciranno nel tempo, racconto il rapporto fra l’uomo e la sua naturalità e spiritualità. Anche i prossimi libri, sempre storie spiccatamente umane, tremendamente umane, saranno dedicati all’Umanità.
Il seguito? Ho già in progetto per raccontare storie…
9. Hai parlato di universi della vita, due mondi paralleli che hai approfondito nei tuoi studi sulle teorie astrofisiche. Argomenti di non semplice approccio e comprensione. Cosa hanno aggiunto alla tua esperienza di vita queste conoscenze sull’argomento?
Molto. Le ultime scoperte della cosmologia rivoluzioneranno il concetto di Dio. Proprio per questo, nel libro ‘Le sette porte’ anticipo la visione di un mondo venturo che sarà scoperto all’insegna dei numeri, matematica e fisica in ogni direzione. Perché quanto noi scopriamo nell’universo, oggi ipotizzano migliaia di universi che formano il Cosmo, è regolato da equazioni matematiche, fisiche e complessi numeri che esistono da sempre? Ecco affacciarsi la mia teoria: l’Universo è nato. Dio, no. Cito, nel libro, Voltaire ed altri pensatori che ipotizzavano tali teorie. Einstein? Aveva un Dio particolare, Zichichi, lo ipotizza. Anch’io ho un mio Dio.
Facciamo tutti parte di un grandioso schema che deve avere ‘un’entità’, (vogliamo chiamarlo Dio per semplificare la comprensione?) che lo ha pensato, progettato. Se così non fosse, ci sarebbe il Caos anziché l’Armonia. L’universo è armonico, non caotico.
Oggi ipotizzano l’universo come un ologramma, cioè l’universo altro non è che una visione di cui la realtà è su due dimensioni, non su quattro. Sarà tutto stravolto.
E l’uomo? L’ultima riga del libro apre nuovi scenari…forse.
10. In chiusura Giovanni, cosa possono trovare i lettori che acquisteranno “Le sette porte”? Conforto, disagio, sfiducia, serenità, perseveranza, desiderio di cambiare?
Troveranno il pensiero che l’uomo, da quando è nato sulla terra, ha fatto evolvere. Oggi, la velocità dei cambiamenti, non dà la possibilità di metabolizzare ciò che le passate generazioni potevano fare. Ogni cambiamento va vissuto, pensato, metabolizzato.
Per cui in questo libro i lettori troveranno ciò che si sta perdendo. Il libro offre a loro una cosa fondamentale e grandiosa: il pensare, il pensiero. Poi non possono trovare negatività, ma soltanto certezze, molto più delle speranze. Con questo libro non proveranno emozioni, no. Le emozioni fanno parte della naturalità. Il libro offrirà loro, in gran quantità, sensazioni: la sensazione del benessere, della gioia, della fiducia, della serenità, della felicità; ancora, la sensazione dell’appagamento, della pienezza, del godimento, della ricchezza interiore, della beatitudine.
Sembra poco tutto ciò?
Inoltre leggendo il libro vi saranno sfumature e rimandi a cui il lettore troverà risposte nel prosieguo della storia stessa. Bisogna leggerlo con calma, con piacere, con gusto.
Un’ultima risposta. Mi sono piaciuti tutti i giudizi, peraltro molto positivi degli addetti ai lavori che lo hanno letto, ma due in particolare modo. Il primo è quanto segue: “La scrittura è fluida, attuale, con una gradevole narrazione che rende il libro di facile lettura. Essenziale. Curato. Originale. Di sicuro interesse anche in ambito scolastico”. La seconda dice: “Giovanni Boschetti, una delle rare persone che scrivono con l’anima”.
È poca cosa scrivere con l’anima e dare indicazioni alle future generazioni?
Basterebbe questo, per aver centrato l’obiettivo.
Un grande in bocca al lupo a te.
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