L’edificio dell’ex circolo della Stampa ridotto a punto di ritrovo per barboni e a sito per le messe nere

Il capolavoro del dopoguerra abbandonato a se stesso nonostante decine di segnalazioni che arrivano da tutta la città. L’edificio è diventato luogo di ritrovo per barboni, coppiette e sede di riti satanici

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A poche decine di metri dal fiore all’occhiello dell’amministrazione de Magistris, il tanto decantato lungomare liberato, continua a consumarsi all’interno della Villa Comunale uno scempio quantomeno inspiegabile per una amministrazione che sin dalle prime battute ha annunciato di voler rilanciare l’immagine di Napoli agli occhi della comunità internazionale.

Quello che è stato il Circolo della Stampa giace ormai da anni abbandonato all’incuria e al degrado. La struttura è stata malamente transennata e, ad oggi, chiunque può accedervi tramite un comodo varco all’interno della sgangherata recinzione. Lo spettacolo che si presenta agli occhi di un visitatore esterno non ha nulla da invidiare allo scenario di un film horror: gli interni sono stati letteralmente devastati. Quello che un tempo ha ospitato le penne più illustri della città oggi è diventato il paradiso dei ghost writers. Le scritte e i disegni più disparati campeggiano su tutte le pareti, i rifiuti ingombrano il passaggio caricando l’ambiente di una atmosfera spettrale.

Gli ambienti del piano superiore sono difficilmente accessibili a causa della devastazione delle scale. Le canaline elettriche, il rame e tutto quanto poteva avere un valore economico è stato asportato. Nei piani inferiori resti di animali bruciati e simboli satanici lasciano presupporre che l’ambiente, quando non frequentato da clochard e da coppiette in cerca di intimità, si trasforma in luogo dove celebrare messe sataniche.

Nell’ambiente principale, situato al piano terra, un rudimentale percorso di trial lascia intendere che gli ambienti vengono utilizzati anche da incauti ragazzini che giocano con le loro biciclette circondati dal brivido di una struttura abbandonata. Tra i tantissimi rifiuti gettati alla rinfusa si possono scorgere anche dei sacchi da cui fuoriesce dell’amianto abbandonato all’aperto, libero di sprigionare le sue scorie cancerogene nell’aria. Quale “incivile” non manca, ovviamente, di usare – o abusare – della struttura per espletare ogni tipo di bisogno fisiologico, incurante che a pochi metri il passaggio è frequentato molto spesso da mamme con passeggini e bambini al seguito.

Le proteste dei cittadini per la condizione di estremo degrado di questa parte importante del patrimonio storico della città ormai non si contano. Nonostante il sopralluogo effettuato qualche mese fa da Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e da Gianni Simioli della Radiazza, dalle parti di palazzo San Giacomo continua a regnare il silenzio su uno scandalo che si consuma quotidianamente sotto gli occhi delle persone che transitano nella villa comunale degradata.