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Legends, Bruscolotti: “Dov’erano i difensori sul gol di Theo? La società ha sbagliato con Zielinski, ma non è mai stato decisivo”

“Mi chiamavano Palo ‘e fierro perché al massimo passava l’aria quando c’ero io in zona. Chi si scontrava contro di me tornava indietro. Io restavo in piedi e lui volava via. Le squadre forti si fanno partendo dalla difesa e dal portiere. Meret e Gollini? Uno mi sembra nettamente più sveglio dell’altro e il portiere deve essere sveglio, perché deve dirigere la difesa. Nei momenti particolari se un difensore è fuori zona il portiere deve chiamare e comandare la difesa. Un tempo si giocava con la zona mista, dove tutti partecipavano all’azione, ma poi ognuno di noi sapeva chi marcare, mentre, come si difende oggi immancabilmente la palla la prende sempre l’avversario e si commettono più errori. Dov’erano i centrali del Napoli quando ha segnato Theo? Non potevano scalare prima? E poi se hai un attacco forte come quello del Napoli lo devi sfruttare per segnare agli avversari, piuttosto che pensare solo a difendere” queste le dichiarazioni di Giuseppe Bruscolotti, per tutti ‘Palo ‘e fierro’, nel corso della prima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86) ogni mercoledì, oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it).

“Lotta scudetto? L’Inter sta giocando come giocava il Napoli l’anno scorso e in più ha trovato un grande portiere. Qualcuno che mi somiglia? I difensori nerazzurri sono eccezionali, tosti e duri, i classici difensori, come per esempio Acerbi, che è migliorato moltissimo in questi anni”, ha proseguito l’ex difensoredel Napoli nel suo intervento a Legends.

Osimhen? E’ già andato via, però è un leader. Oltre alle sue qualità, si sacrifica sempre e si carica la squadra sulle spalle, trascinando i compagni. Avere in campo qualcuno che si dia da fare come lui sveglia anche chi sta dormendo. Sarà la medicina del Napoli al suo ritorno. Simeone non si sta esprimendo al massimo rispetto all’anno scorso quando mancò il nigeriano, ma dipende anche dal modo di giocare del Napoli, che non lo premia. Caso Zielinski? Lui viene messo fuori dalla lista Champions perché andrà via a fine stagione, mentre Osimhen non riceve lo stesso trattamento pur sapendo che l’anno prossimo non giocherà più col Napoli. Non è una situazione nuova quella di Zielinski, capitò anche a Zuniga. La verità è che oggi una società può perdere un calciatore a parametro zero, ma non ci si comporta così, la società ha sbagliato. Anche se devo dire che Zielinski non ha mai trovato la continuità per sfruttare le qualità che tutti gli riconoscono. L’anno scorso ha fatto parte di un contesto che ha premiato tutti, ma le stagioni precedenti non si è mai visto un grande rendimento continuo da parte sua. Io penso che alcuni giocatori non reggano le pressioni di Napoli. Il problema della corsa Champions è che il Napoli ha troppe squadre davanti, anche qualora dovesse fare tanti punti”, ha concluso, infine, Bruscolotti.

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Redazione Desk

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