Le parole di Andrea Carnevale nel corso della puntata andata in onda questa sera di “Legends – Ci vediamo a Napoli” la nuova produzione tv con protagonisti i “Legends” ovvero i calciatori che hanno fatto la storia del calcio a Napoli, dall’epoca del primo scudetto con Diego Armando Maradona.
“Io come Simeone? Mi ci ritrovo, lo conosco molto bene. Mi ricorda un po’ il Carnevale che entrava dalla panchina e poi risultava determinante. Lui ha davanti Osimhen, io avevo Maradona, Giordano e Careca. Simeone mi somiglia un po’, quando entra sembra davvero me. Anche Kvaratskhelia mi somiglia? Effettivamente io quando giocavo a Napoli facevo più ruoli, spesso giocavo come attaccante esterno. Facevo tutta la corsia ma quando rinviava il nostro portiere io mi mettevo al centro perché ero bravo di testa, così come sui piazzati. Avevo massima libertà di movimento. Inizialmente non la presi molto bene, mi arrabbiavo con Bianchi. Però poi mi sono divertito. Mi piaceva il fatto di proteggere Careca e Maradona, per me fu una grande esperienza”, ha spiegato Andrea Carnevale durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (digitare 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.
Carnevale ha poi parlato anche dell’allenatore del Napoli Luciano Spalletti: “A Udine fece un lavoro straordinario, assicuro che è il più bravo che c’è, ha metodi di lavoro straordinari. Arrivava alle 9 di mattina e andava via alle 19:00. Programmava tutto, è un grande professionista e ha un grande carattere. Ti attacca al muro, lo so perché l’ho vissuto. Dice le cose in faccia e ha grande personalità. Fece mettere i telefoni fissi ad alcuni giovani a casa, erano ragazzi che poi si sarebbero affermati, come Felipe, Muntari o Asamoah. Voleva verificare che a mezzanotte fossero a casa: questo per parlare della cura del dettaglio, li voleva già professionali.
Il duo Osimhen-Kvaratskhelia? C’è molta intesa tra i due e sono forti. Mi impressiona vedere il Napoli come scende in campo, la personalità. Guardi e dici che è forte, senza paura. Vedo grande convinzione in questa squadra e nelle cose facili che fa. Ora viene il bello: c’è la Champions e ci si confronta contro le grandi realtà. Contro l’Eintracht si capirà di che pasta è fatto il Napoli ma i tedeschi sono alla portata”.
Durante Legends – Ci vediamo a Napoli, Andrea Carnevale ha parlato anche di altri temi molto interessanti: “Osimhen al Lille ha fatto tanti gol e vinto il campionato. Ora è il calciatore più prestigioso del Napoli. La scelta della permanenza è molto personale, anche economica. Mi auguro che il Napoli ne possa godere per anni, dipenderà però soprattutto da lui. Chiaramente quando da un campionato come la Premier potranno offrire cifre importanti, se De Laurentiis non potrà offrire lo stesso l’attaccante potrebbe andare via.
Primo Scudetto? Quando ho fatto gol alla Fiorentina ho pianto anche io, i napoletani parlavano solo di Scudetto. Avevamo la possibilità di battere il Nord, quella fu una vittoria del Sud.In ritiro mi aveva preso l’ansia, volevo giocare subito la partita decisiva, così come Diego. Speravamo che il giorno arrivasse presto per giocarla.
Vialli? Ho avuto l’onore di fare un Mondiale con lui, lo aspettava da protagonista. Era un ragazzo intelligente e molto simpatico, un po’ timido. Io e lui eravamo i titolari ma la croce era tutta su di lui, spesso ci vedevamo in camera e mi diceva che ci teneva tantissimo”.