Intervenuto durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00, la leggenda del Napoli Fernando De Napoli ha parlato della stagione degli azzurri, concedendosi alcuni momenti amarcord.
Ecco le sue dichiarazioni: “Da piccolo feci un provino a Mercogliano e inizia a giocare a Rimini con Sacchi. Avevo 17 anni, quando tornai ad Avellino e poi giocai 3 anni in Serie A capii che potevo essere bravino. Mi cercavano Juventus, Milan, Inter, Sampdoria. Poi però ho scelto Napoli, non per Maradona ma per stare vicino casa, vicino a mia madre. Ho fatto bene perché poi ho avuto la fortuna di vincere tanti trofei con una grande squadra, di bravi ragazzi. Maradona? Come giocatore non si discute ma nemmeno come uomo, era una persona veramente in gamba, un buono. Ci manca molto perché era una persona buona. Fuori dal campo usciva poco, quando lo faceva in città si bloccava il traffico. In allenamento faceva cose incredibili, noi lo guardavamo, lui calciava in una maniera unica. Quando ho capito che si poteva vincere? Quando sono arrivati Allodi e Marino, gente brava e competente. Arrivarono dirigenti che stavano vicino alla squadra ma nessuno parlava di tattica o di come dovevamo giocare, anche Ottavio Bianchi era una persona in gamba. Abbiamo capito che Maradona voleva una squadra forte vicino a lui, furono bravi a prendere dei giocatori che giocavano in Nazionale. Sin dalle prime partite si vedeva che era un Napoli forte.
Ricordi legati allo Scudetto? Con quella squadra potevamo vincere di più, perdemmo uno Scudetto contro il Milan nonostante il vantaggio e potevamo dare di più anche in Coppa dei Campioni. Alcuni infortuni ci penalizzarono, di certo potevamo vincere di più. Cessione al Milan? Ferlaino voleva cambiare un po’ la squadra. Appena arrivato però mi infortunai, ci tenevo a fare bella figura anche a Milano, peccato. In chi mi rivedo? Anguissa per me è un giocatore forte, unrecuperatore di palloni molto abile, lui certamente è più forte di me ma mi assomiglia, è anche bravo tecnicamente. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni, di fare 2 Mondiali e di un Europeo. Ho giocato con Scirea, Tardelli, Paolo Rossi, Bruno Conti, gente che ti insegnava anche come comportarti fuori dal campo: è stato pazzesco. Un sogno mancato? Non vincere il Mondiale nel 1990. Un sogno realizzato? Sono arrivato in Nazionale, è il massimo. Terzo Scudetto? Spero di festeggiarlo con tutti gli ex compagni.
“Napoli-Milan? Nell’ultima mezz’ora non si è sentito più il pubblico e questo è un peccato. Leao da espellere? No, per me è da ammonizione. Cosa è mancato al Napoli? Ha avuto la sfortuna di perdere alcuni uomini fondamentali, lo stesso Osimhen ha segnato ma non stava benissimo. Si è anche fatto male Politano che stava mandando in difficoltà Hernandez. Il Napoli però è stato ingenuo nel gol preso, all’andata come al ritorno.
“Rigore Kvaratskhelia? Bisogna capire chi sono i rigoristi del Napoli, in effetti c’era forse solo lui come rigorista ieri. Zielinski? Nelle partite importanti c’è bisogno che faccia di più, lui è un campione ma deve dare di più. La squadra, come ha detto Spalletti, ha fatto due partite straordinarie ma ha vinto chi è stato più cinico. Il Milan ha chiuso bene sugli uomini più importanti del Napoli.
“Battere la Juventus è sempre bello. A Torino bisogna andare con la mentalità giusta senza pensare a tutti i punti di vantaggio. Quando giochi contro la Juventus per i tifosi del Napoli devi sempre dare tutto. Il Napoli è stato un po’ sfortunato con gli infortuni, che sono stati importanti, soprattutto quello di Osimhen”.