Ancora grandi emozioni nel corso della puntata andata in onda questa sera di “Legends – Ci vediamo a Napoli” la nuova produzione tv con protagonisti i “Legends”, ovvero i calciatori che hanno fatto la storia del calcio a Napoli, dall’epoca del primo scudetto con Diego Armando Maradona. Le parole di Alessandro Renica.
“Il gioco di Spalletti è un capolavoro. Chiunque abbia la palla ha una soluzione, c’è una continua ricerca degli spazi, in fase di differenziazione il Napoli ti fa male in tanti modi diversi: in triangolazione, con tagli centrali, con percussioni. Anche la rotazione dei centrocampisti è imprevedibile. Poi ci sono anche le riserve che quando entrano, segnano. A volte il Napoli è semplicemente ingiocabile. C’è anche l’attesa del momento giusto e la consapevolezza di essere una grande squadra. L’idea del Napoli in fase di non possesso è un po’ quella di Guardiola, nella gestione della palla ci sono numeri altissimi”, ha spiegato Alessandro Renica alla trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.
“Vincere a Napoli è un’altra cosa, la gloria che ti dà questa città è diversa. Napoli ti dà un’eternità pazzesca, imbarazzante a volte. Io e Carnevale abbiamo avuto la fortuna di vincere tutto qui a Napoli con il ciclo maradoniano.
Il giorno prima dello Scudetto Diego disse che tutti dovevano portare qualcosa di azzurro: il giorno dopo lo stadio era tutto azzurro. Vedere quell’immagine è stato incredibile, eravamo con la bocca aperta.
Mertens? Quando è andato via da Napoli da tifoso ci sono rimasto male. Se tutto va bene festeggiamo sia a Napoli che con il Galatasaray”, ha spiegato Renica durante Legends – Ci vediamo a Napoli.
Renica ha poi toccato altri temi: “Il mio gol alla Juve in Coppa UEFA? Un tifoso morì anche per la gioia, ci rimasi male.
Santoriello? Quando c’è un processo ci sono delle prove, inutile tirare fuori queste cose.
Vialli? Personalmente sento molto la mancanza di lui e di Diego nel quotidiano, sono andate due persone di grande livello”.