E’ andata in onda mercoledì 20 marzo la sesta puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it). Con la padrona di casa, Jolanda De Rienzo, in studio i due ex calciatori del Napoli, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco e i loro ospiti, che per questa puntata sono stati due grandi bomber del passato azzurro: German Denis e Andrea Silenzi.
“Purtroppo anche in Inter-Napoli si sono visti i soliti errori difensivi. In occasione del gol di Darmian la difesa è intenta a guarda sempre e solo la palla, perdendo le marcature, compiendo scelte che si sono rivelate ancora una volta sbagliate. Basta vedere lo spazio che viene dato al giocatore nerazzurro consentendogli di calciare in porta senza che qualcuno lo vada a ostacolare. Capisco che Calzona non abbia avuto tempo per correggere certe situazioni, ma tutto ciò sta costando diversi punti al Napoli. E’ vero che oggi si tende più a coprire che a marcare, che il riferimento è solo la palla, invece di palla e uomo, ma a certi errori si può rimediare da squadra, magari anche liberando il giocatore meno pericoloso. Ma tutto ciò nel Napoli non succede e si sbaglia prima e dopo. Kvara per esempio, perché non lo si vede mai in difesa a coprire? Dovrebbe imparare a sacrificarsi quando la squadra soffre, come faceva Maradona. Una volta mi sono trovato Diego in area, perché aveva capito che eravamo in difficoltà. In certe occasioni al Napoli manca questo tipo di spirito di sacrificio”, queste le dichiarazioni di Alessandro Renica nel corso della sesta puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it).
“Il Napoli ha un buonissimo possesso palla, ma con Calzona crea poche occasioni. Contro l’Inter senza quel calcio d’angolo non ci sarebbero state tante altre opportunità. E di questo il più penalizzato è senza dubbio Osimhen, che, però, sembra avere meno furore agonistico rispetto all’anno scorso. Parliamo di un centravanti di livello mondiale e se il Napoli ha ancora qualche speranza di andare in Champions dipende soprattutto da lui. Napoli-Atalanta? Gli azzurri soffrono i centrocampisti che vanno a rimorchio e una delle armi letali della squadra di Gasperini è proprio questa. Se lasci spazi e ti perdi giocatori come Koopmeiners, questi ti possono fare male. Il Napoli ha la fortuna degli scontri diretti da affrontare in casa dalla sua, ma, ovviamente, tutto dipenderà da come andranno a finire. Sono occasioni da non sbagliare per giocare in Europa anche la prossima stagione. Questa sosta sarebbe dovuta essere fondamentale per la squadra e per questo non capisco la scelta di puntare su Calzona sapendo che sarebbe andato via per due settimane. La Roma ha gestito meglio il cambio di allenatore, prendendo De Rossi nel momento opportuno, invece il Napoli ha sostituito Mazzarri con un allenatore che manca nelle due settimane decisive, quelle della sosta, per costruire qualcosa con i giocatori. Queste situazioni ti indeboliscono in un momento fondamentale”, ha proseguito l’ex calciatore del Napoli nel suo intervento a Legends.
“Il futuro del Napoli dopo Osimhen? Mi piace molto Zirkzee del Bologna. E’ un giocatore fortissimo, in grado di regalare emozioni con le sue giocate spettacolari. Folorunsho? E’ impressionante, corre, gioca bene e fa gol belli quanto importanti. Il gol alla Juve è stato spettacolare. E la sua impressionante stagione è stata premiata dalla convocazione in Nazionale. Potrà essere utile in vista degli Europei, dove, però, la fortuna più grande dell’Italia è avere a disposizione soprattutto un allenatore come Spalletti, che è il migliore di tutti. Sia nelle idee, che grazie alla sua autorevolezza, che lo fa ascoltare dai ragazzi”. Ha concluso, infine, Renica.