“Napoli è sempre nel mio cuore. Vivo a Ischia, ma torno sempre volentieri qui dove ho molti amici. Miglior portiere per il Napoli? Gollini mi sembra avere maggiore personalità, però Meret è migliorato molto rispetto ai primi tempi ed è un valido elemento. Purtroppo non aiutato da una fase difensiva non proprio perfetta, come si è visto contro il Milan, dove entrambe le squadre hanno mostrato di non saper difendere alla perfezione, solo che il Napoli non ha saputo approfittarne. La difesa nel calcio moderno? I giocatori non sono più abituati a marcare e quindi spesso perdono l’uomo. Io sono il presidente dell’Ischia Isolaverde e il nostro allenatore segue tutti i giorni la fase difensiva, dicendo ai ragazzi di andare ad attaccare alto, proprio perché le qualità questo ci consentono. Mazzarri non può pensare solo a chiudersi con una squadra che ha una fase offensiva molto più forte di quella che stiamo vedendo”, queste le dichiarazioni di Pino Taglialatela, il famoso ‘Batman’ azzurro, nel corso della prima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86) ogni mercoledì, oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it).
“Osimhen come Lautaro? No, l’argentino è migliorato moltissimo, mentre il nigeriano non ha ancora quel livello di leadership, anche se la sua importanza in campo è fondamentale, soprattutto se sta bene fisicamente e mentalmente. Mazzarri in questo senso è molto bravo a gestire situazioni simili, lo ha dimostrato già in carriera. Quando giocavo nel Napoli, un anno subentrò Boskov a stagione in corso e lui più che la tattica, allenò la testa. Su quello bisogna lavorare, perché ci sono troppe voci di mercato attorno a lui. Anche se solo per pochi mesi Osimhen deve tornare a fare Osimhen” ha proseguito l’ex portiere del Napoli nel suo intervento a Legends.
“Zielinski all’Inter? De Laurentiis ha perso tanti giocatori a parametro zero lasciandoseli scippare da altre squadre. Anche Meret sembra orientato a seguire la stessa strada. E allora mi chiedo perché il Napoli fa così sprecando denaro mentre le altre fanno gli affari? Non credo che sia una buona gestione della società. L’anno scorso si è vinto lo scudetto ma sono stati commessi errori e si è partiti in ritardo in vista di questa stagione. Bisognava accorgersi subito di cosa stava succedendo con gli addii di Spalletti e Giuntoli. Una società che lavora molto bene in questo senso è l’Atalanta. Basta vedere come hanno trasformato De Ketelaere. Una differenza assoluta rispetto all’anno scorso. Perché a Napoli non si creano cose simili? Io comunque credo che molto dipenda dall’allenatore, anche al di là delle pressioni che un calciatore può subire in una certa piazza. Gli allenatori sono fondamentali in questo senso”.
“Un ricordo di Maradona? Da quando ero ragazzino e ho cominciato a frequentare lo spogliatoio del Napoli, lui mi ha praticamente adottato. Mi ha fatto persino avere il primo contratto importante. Una volta a tavola gli dissi quanto guadagnavo e lui si arrabbiò moltissimo con Moggi. Dopo la sua sfuriata, a Soccavo, Carmando mi venne a chiamare dopo l’allenamento, dicendo che mi aspettava il direttore nel suo ufficio. Io avevo paura di essere cacciato, ma lui mi fece sedere e firmare un contratto triplicandomi l’ingaggio per quello e altri tre anni a salire. Diego si è sempre speso per i più giovani”, ha concluso, infine, Taglialatela.