Secondo i giudici delle Sezioni unite civili della Cassazione, a decidere le “sorti” di de Magistris e sopratutto di Vincenzo De Luca, candidato alle Regionali in Campania con il Pd, sarà il giudice ordinario e non il Tar, almeno questa sarebbe una prima indicazione trapelata durante una breve camera di consiglio in Corte Suprema. Entro il fine settimana conosceremo la sentenza definitiva della Cassazione e le eventuali motivaizoni.
Inoltre, “La decisione della Suprema corte – si legge sul corrieredelmezzogiorno.it – è frutto di un pronunciamento sollecitato dal Movimento difesa del cittadino. L’avvocato del Movimento, Gianluigi Pellegrino, infatti sosteneva la competenza del giudice ordinario e non di quello amministrativo”.
Se la Suprema Corte dovesse confermare di affiderà al tribunale ordinario l’ultima parola sull’applicazione della Legge Severino, comunicando la sentenza prima delle votazioni, la strada per Vincenzo De Luca, sfidante del presidente della Regione Campania uscente Caldoro, si metterebbe in salita. Se condannato dovrà infatti scontare 18 mesi di sospensione. Uno scenario molto possibile, questo perché tradizionalmente i magistrati ordinari sono più severi di quelli amministrativi nell’applicazione della Legge Severino.
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