È uno dei video più cliccati della rete in questi ultimi giorni: l’esperimento della mela, quello in cui la buccia lucida del frutto viene grattata con un coltellino, rivelando una spessa copertura di cera alimentare, o paraffina, o gommalacca, che serve a rendere le mele, anche (e soprattutto) quelle biologiche, più lucide, e quindi più appetibili (?), sta facendo il giro del web, destando preoccupazione e allarme: sarà vero quello che si vede nel video?
Cera sulla buccia per renderla lucida: quanta verità c’è nell’esperimento della mela?
La rete è una immensa miniera di informazioni, tuttavia bisogna fare attenzione alle bufale: non sarebbe la prima volta che l’intero popolo del web viene tratto in inganno da una bugia ben architettata. Noi di Road Tv Italia non abbiamo voluto rassegnarci a quello che vedevamo in un video che, per quanto ne sapevamo, avrebbe potuto benissimo essere taroccato. Come san Tommaso abbiamo deciso di non credere senza vedere coi nostri occhi.
Per questo abbiamo riproposto (e filmato con le nostre telecamere) l’esperimento, acquistando due mele di diverso tipo (una Fuji e una Annurca Campana) in una nota catena di ipermercati, con punti vendita su tutto il territorio nazionale, per verificare (o smentire) la presenza di questo tanto famigerato strato di cera sulla buccia delle mele. Cosa abbiamo scoperto? Non ve lo diciamo: per saperlo dovrete guardare il video. Per approfondire, qui c’è un interessante articolo sull’argomento.
Cosa si dice in rete sulla cera che ricopre la buccia delle mele
Sulla questione della commestibilità o dannosità della cera che riveste la buccia delle mele, allo scopo di renderle più lucide, in rete si possono leggere tesi contrastanti: c’è chi sostiene che la cera utilizzata per ricoprire la frutta, soprattutto quella biologica che invece dovrebbe essere del tutto priva di additivi alimentari, sia vietata per legge (lo sono, ad esempio, alcuni emulsionanti chimici utilizzati per sciogliere la gommalacca, come la morfolina, in base al regolamento (CE) 1333/2008) e che in ogni caso sarebbe doveroso, cosa che invece non avviene, specificare sull’etichetta la presenza di eventuali additivi alimentari (soprattutto nel caso del cibo biologico).
Altri meno catastrofici, sostengono che la gommalacca presente sulla buccia delle mele, che conferisce al frutto quell’aspetto così lucido e smagliante, non sia altro che una sostituzione, che in alcuni casi può essere anche altrettanto naturale, della cera che normalmente la frutta produce per difendersi dagli attacchi di insetti e funghi, cera che viene via quando la frutta viene raccolta e pulita. Nella maggior parte dei casi, sostiene qualcuno, si tratterebbe dell’additivo E904, un polimero naturale ricavato dagli insetti che è usato per rivestire molti altri alimenti, dalla cioccolata alle pillole. L’additivo E904 sarebbe sostanzialmente innocuo se ingerito; ma il suo utilizzo, secondo la prima tesi, sarebbe impossibile senza l’uso di emulsionanti chimici, che invece potrebbero essere (e sono, secondo molti) tossici. Il mistero permane.