Libera Associazioni Nomi Numeri contro le mafie in collaborazione e con il patrocinio di: Ministero dell’Economia e delle Finanze Ispettorato Generale per i rapporti finanziari con l’Unione europea – Ragioneria generale dello Stato Dipartimento per le politiche di coesione – Presidenza del Consiglio dei Ministri Agenzia per la coesione territoriale Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Istituto nazionale di statistica Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro – Conferenza Episcopale Italiana Fondazione con il sud, ha promosso la scuola di formazione nazionale su beni confiscati e politiche di coesione.
Nell’ambito di questo percorso sono previsti sessioni formative territoriali e laboratori di animazione. Al fine di svolgere le attività relative a questo progetto e di realizzare la sessione formativa territoriale con l’obiettivo di armonizzare e coordinare l’intervento nazionale e regionale delle politiche di coesione, con la dotazione e disponibilità di beni a livello territoriale e con l’attività di progettazione.
La scuola di formazione regionale Beni confiscati e politiche di coesione Campania avrà luogo presso il PAN | Palazzo della Arti Via dei Mille di Napoli, martedì 4 luglio dalle 9:30 alle 19:00.
LE POLITICHE DI COESIONE PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Le politiche di coesione hanno tra le loro principali nalità quelle di ridurre le disuguaglianze interne al nostro Paese. Con la programmazione 2014-2020, l’Accordo di partenariato ap- provato dall’Unione europea ha individuato nei beni con scati alla criminalità organizzata risorse da valorizzare per il rilancio civile ed economico delle aree territoriali private dalla presen- za delle ma e e della corruzione.
Articolo 119 Costituzione della Repubblica italiana: per pro- muovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per fa- vorire l’effettivo esercizio dei diritti delle persone.
Articolo 174 Trattato sul funzionamento dell’Unione euro- pea: per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione inte- sa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale.
RISULTATI ATTESI
– Aumento della qualità dei progetti di gestione dei beni con- scati attraverso il miglioramento delle competenze teoriche e pratiche necessarie ad operare con ef cacia e tempestività in questo ambito.
– Programmazione degli interventi di sostegno alle progettuali- tà di riutilizzo dei beni con metodo partecipato.
– Sviluppo delle relazioni virtuose tra Istituzioni, enti locali, im- prese, sindacati e associazioni per l’aumento dei beni con – scati destinati e assegnati con nalità pubbliche e sociali.
Introduzione e obiettivi formativi
Sono trascorsi ventuno anni dall’approvazione della legge n. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni con scati alle ma e, voluta da più di un milione di cittadini che rmarono la petizione popolare promossa dalla rete nazionale di Libera nel 1995.
Oggi sono più di 550 in Italia le realtà dell’associazionismo e della cooperazione e circa 80 in Campania che hanno avuto in assegna- zione beni immobili e aziende con scati e sono impegnate nella loro gestione per nalità di welfare e inclusione, di promozione cooperativa e di economia sociale, di aggregazione giovanile e servizi alle persone, di rigenerazione urbana e culturale.
L’azione della rete di Libera è stata orientata principalmente ad in- terventi di natura informativa e formativa, di animazione sociale, di supporto ai Comuni e alle associazioni, di monitoraggio civico e pro- gettazione partecipata, in collaborazione con le università, i sindacati, le organizzazioni imprenditoriali e professionali. Sono quindi maturate esperienze di valorizzazione di beni immobili e delle aziende con sca- ti, sviluppando una speci ca metodologia d’intervento e un cospicuo patrimonio di relazioni.
Tuttavia, il numero dei sequestri e delle con sche ha raggiunto ormai
una dimensione patrimoniale, economica e nanziaria considerevole tale che le competenze accumulate non sono ad oggi suf cientemente diffuse tra i vari soggetti pubblici e privati chiamati ad intervenire nelle varie fasi del sequestro, della con sca, destinazione e assegnazione previste nella normativa vigente (decreto legislativo n. 159/2011, co- dice delle leggi antima a). Si rileva spesso una inadeguatezza negli attori chiamati a pensare, progettare e realizzare interventi di qualità e sostenibili nell’ambito delle politiche di coesione territoriali.
A questo proposito, sono state presentate diverse proposte di modi ca legislativa, tra cui quella della Commissione Garofoli durante il governo Letta, quella di iniziativa popolare Io riattivo il Lavoro della Cgil e quella della Commissione parlamentare antima a. Attualmente è in corso di discussione il disegno di legge n. 2134 in Commissione giustizia al Senato. Nel mese di luglio scorso, la Fondazione con il Sud – insieme con altre Fondazioni – ha presentato una proposta di revisione dell’in- tera materia.
Il Programma nazionale di riforma – Documento di Economia e Finan- za 2016, approvato dal Governo su proposta del Ministero dell’Eco- nomia e delle Finanze, ha de nito premesse e obiettivi della strategia nazionale per la valorizzazione dei beni e delle aziende con scati alle ma e, inserita nella legge di bilancio 2017.
Il contesto regionale
In Campania sono stati con scati complessivamente 3.404 immobili: di questi, il 55% (1868) risultano ancora in gestione all’ANSBC; il restante 45% (1536) è stato invece già destinato. La tipologia prevalente di immobile già destinato è rappresentata dall’ap- partamento in condominio (507, 33%), seguita dai terreni agricoli (326, 21%). I Comuni in cui si trova almeno un immobile con scato e già destinato sono 113 (su 550), ossia il 21%. Circa il 70% di questi Comuni è localizzato nelle province di Napoli e Caserta.
Le aziende con scate sono 571, di cui 157 (27%) risultano già destinate e 414 (73%) ancora in gestione. Circa il 78% delle aziende già destinate ricade nelle province di Napoli e Caserta, ma il dato è simile anche per le aziende ancora in gestione. Le aziende destinate risultano così divise tra i vari settori: commercio ingrosso-dettaglio, riparazio- ne veicoli, beni personali, casa (24%); costruzioni (15%); alberghi e ristoranti (8%). Le aziende attualmente sotto la gestione dell’ANSBC risultano invece così divise tra i vari settori: commercio ingrosso-dettaglio, riparazione veicoli, beni personali, casa (29%); costruzioni (19%); attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese (14%); alberghi e ristoranti (10%).
Fonte: Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e con scati alla criminalità organizzata – Open Regio, aggiornamento 7 giugno 2017.