I due italiani, Padre Pier Luigi Maccalli, rapito in Niger nel 2018, e Nicola Chiacchio, di cui si erano perse le tracce nel 2019 durante un viaggio in Africa, sono stati liberati in Mali. Erano in mano a un gruppo jihadista.
La loro liberazione, hanno commentato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi di Maio è merito del “prezioso lavoro del nostro comparto di intelligence, in particolare all’Aise, della Farnesina e dell’ importante collaborazione delle autorità maliane”.
Quattro in tutto gli ostaggi liberati. Oltre ai due italiani ci sono anche l’ex leader dell’opposizione maliana Soumalia Cissé e l’operatrice umanitaria franco-svizzera 75enne Sophie Pétronin, che era nelle mani dei jihadisti dal 2016.
Pétronin sarebbe stata consegnata martedì scorso a emissari del governo assieme a Cissé. Ieri, la presidenza maliana aveva confermato via Twitter la loro liberazione sostenendo che i due erano in viaggio verso Bamako, capitale del Mali.
Secondo la BBC, la liberazione degli ostaggi è stata ottenuta nell’ambito di uno scambio di prigionieri che ha coinvolto più di 100 jihadisti. A tenerli rapiti era un gruppo che si ritiene affiliato ad al Qaida.