L’arte del pizzaiolo e i Gigli di Nola al centro progetto ERASMUS+, per la mobilità degli studenti delle scuole superiori,che coinvolge gli studenti del Liceo Giuseppe Mazzini di Napoli e quelli di Budapest, Berlino, Barcellona e Graz in un soggiorno didattico dedicato allo studio del beni immateriali dell’umanità dell’Unesco.
31 persone fra studenti e professori, sono state ospiti del liceo Mazzini in una intensa settimana di attività che ha coinvolto le cinque scuole europee in momenti workshop e visite al territorio. Mercoledì 23 marzo dalle 9 alle 13,30 la manifestazione conclusiva in cui tutti i partecipanti al progetto mostreranno i video che documentano l’esperienza e che ripercorrono le diverse tradizioni e i vecchi mestieri dei loro Paesi.
Il progetto, che prevede come lingua di comunicazione il Tedesco, era iniziato nel 2019 e, dopo l’interruzione per l’emergenzaCovid, ha ripreso la sua attività grazie all’impegno del dirigente Scolastico Stefano Zen e del team di lavoro Erasmus (la coordinatrice del progetto professoressa Maria Martorelli con le colleghe Donata Lombardi e Chiara Schettini). Gli allievi della IVD, indirizzo Linguistico, due settimane fa sono stati a loro volta ospitati a Barcellona dove hanno lavorato sulle due tematiche de “la Dieta Mediterranea” e “Barcellona Capitale europea dello Skateboard”.
«Crediamo fermamente – dichiara Maria Martorelli – che promuovere la coesione sociale e il senso di appartenenza sia incredibilmente importante, specialmente oggi. Dobbiamo riflettere sui nostri valori nazionali e comuni per insegnare agli alunni l’apertura e la connessione di un’ Europa comune.Le nostre tradizioni europee individuali, gli antichi mestieri e le diverse forme culturali sono di grande importanza. Molti sono minacciati da sviluppi globali e locali e hanno bisogno di misure di conservazione efficaci. Questo rappresenta il fine principale del Progetto Erasmus+. I giovani dei paesi partecipanti scoprono in tal modo il loro patrimonio culturale europeo e lo trasmettono adaltri giovani».
Il patrimonio culturale mondiale non è infatti costituito soltanto da un insieme di luoghi e monumenti, ma comprende anche tutte quelle espressioni intangibili in cui si manifestano la storia e le tradizioni di un popolo. È fondamentale salvaguardare queste testimonianze della diversità culturale, per trasmetterle alle nuove generazioni e per incoraggiare il dialogo interculturale. Nel testo della Convenzione, il Patrimonio Culturale Immateriale, viene definito come “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.”
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