L’Iss smonta le bufale, il vaccino non modifica il dna

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L’Iss pubblica sul proprio sito le principali faq e le fake news sul tema, con alcuni miti da sfatare.

E’ iniziata in Italia la campagna di vaccinazione contro il Sars-CoV-2. Con la possibilità di vaccinarsi, sottolinea l’Iss (Istituto superiore di Sanità), “arriva un’arma fondamentale nella lotta all’epidemia, che va ad aggiungersi a quelle di cui già disponiamo, a partire dal distanziamento sociale, dall’uso delle mascherine e dall’igiene delle maniQueste misure non possono essere abbandonate prima che sia vaccinato un numero sufficiente di persone a creare un’immunità di comunità” sottolinea l’Iss che sul proprio sito pubblica le principali faq e le fake news sul tema, con alcuni miti da sfatare.

Intanto, viene chiarito che il vaccino sarà gratuito e verrà fatto in strutture pubbliche. Sull’efficacia della campagna vaccinale, l’Iss rimarca che per essere approvati dalle autorità regolatorie tutti i vaccini devono aver dato prova di efficacia. Nel caso del vaccino prodotto da Pfizer, il primo ad essere approvato, le sperimentazioni hanno mostrato un’efficacia del 94%. Sui tempi di elaborazione, nessuna impropria accelerazione se non negli step burocratici: i test richiesti dalle autorità ed effettuati sui candidati vaccini contro il Sars-Cov-2, precisa l’Iss, sono gli stessi di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza.

Mentre sull’utilizzo per la prima volta di vaccini ‘a Rna’, l’Istituto superiore di Sanità spiega che, di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l”intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l”istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi. E oltre a non avere le ‘istruzioni’ per modificare il Dna, l’Rna messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre, rendono noto dall’Iss, l’Rna messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo ‘compito’.

La protezione dura alcuni mesi, mentre, continua l’Iss, bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni o servirà ripeterla. Non è ancora chiaro, ma sono in corso studi in merito, se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione.