“L’ombra dei tuoi baci”: il primo grande successo letterario di Naya Mason

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“L'ombra dei tuoi baci”: il primo grande successo letterario di Naya Mason

Qualche settimana fa girovagavo nei meandri del web, alla ricerca di un libro interessante da acquistare. D’improvviso noto un titolo, “L’ombra dei tuoi baci” di Naya Mason. Mi soffermo a leggere la sinossi. Di solito non leggo libri d’amore,ma stavolta ha prevalso il mio istinto, lo acquisto. Contrariamente a ciò che io stesso immaginavo, mi ha appassionato fin dalle prime pagine. Eh, sì, perché non è solo un classico libro di amore, ma un testo che racchiude in sé vari aspetti sociali, varie problematiche legate all’adolescenza e non solo: bullismo, body shaming, insicurezze, affetti genitoriali negati, sono solo alcuni degli elementi che vengono a galla scorrendo le sue pagine. Tutto parte dal bullismo, questo fenomeno che colpisce da sempre tanti giovani, e senza distinzioni di sesso! Ed ecco che, proprio a causa di episodi legati a questo genere di violenza, Alice, la protagonista della storia, si rifugia in un mondo tutto suo, fatto di eterne insicurezze che le proibiscono di mettere in mostra la sua vera personalità, e dove le grandi felpe e tute indossate la proteggono dalla crudeltà del mondo esterno, diventando così uno scudo contro la malvagità umana. E poi, come per incanto, arriva Riccardo, il classico “bello e maledetto” per eccellenza, a risvegliare Alice, ad aprirle il cuore fino a farlo poi spezzare. L’amore in età adolescenziale è per tutti croce e delizia, inizia con le classiche farfalle nello stomaco ma può terminare con un pianto. Ma è la vita, un pianto disperato può diventare un grande aiuto per crescere. Se si riesce ad andare oltre la sofferenza, la fine di una storia può costituire anche un prezioso momento di scoperta di sé. Riccardo in realtà non è solo il classico latin lover, il grande seduttore senza cuore, anzi, tutt’altro: andando Oltre, scavando nel labirinto del suo io, si scopre una persona del tutto fragile, anch’essa dotata di uno scudo contro le malvagità subite nella vita: lui infligge del male alle ragazze per buttar fuori il male da lui stesso subìto.

Grazie a  “L’ombra dei tuoi baci”, sono riuscito ad entrare in una dimensione parallela, ho vissuto anch’io con Alice le sue tristezze, le sue angosce. Mi sono sentito un po’ come Bastian de “La storia infinita” che vive le vicende del protagonista del libro Atreiu, emozionandosi. Personalmente ho sofferto pensando alle pene di Alice, al suo stato d’animo vivendo tra la gente dopo aver subito bullismo, ho gioito quando è riuscita a coronare il suo sogno d’amore con Riccardo, sono stato solidale con lei quando ha accettato la fine della sua storia per ricominciare da zero e riprendere in mano le redini della sua vita … Sono rimasto davvero colpito quando ho capito l’età reale della scrittrice, il cui vero nome è Paola Esposito, 21 anni, classe 2002 per la precisione, il suo primo libro è già un successo! Sono riuscito a prendere contatti con lei e a farmi rilasciare una breve intervista che riporto per i lettori di RoadTv Italia:

Paola Esposito, una giovanissima scrittrice già sulla cresta dell’onda grazie a “L’ombra dei tuoi baci” … Ma chi è Paola alias Naya Mason?

Innanzitutto grazie per questa occasione, per questa intervista. Ti sono grata per aver dato un’opportunità al mio romanzo. Ma ecco… mi domandi: chi è Paola, chi è Naya? Sono una giovane ragazza con la passione fin da piccola per la lettura e la scrittura. Introversa con molti, estroversa con pochi. Mi definisco una sognatrice provetta, sempre con la testa tra le nuvole anche se molto pragmatica come persona. Certe volte anche fin troppo matura per la mia età. Per questo la scrittura è diventata, nel corso del tempo, la mia valvola di sfogo. Paola, che è poi diventata Naya, mi permette di trasmettere tutto ciò che ho dentro: io sento tutto troppo e in un qualche modo devo liberarmene. Devo farlo capire, testarda come sono. Quindi sì, Paola è una giovane ragazza che frequenta l’università, che grazie al suo pseudonimo riesce a buttar fuori ciò che magari molto spesso per timore e insicurezza non dice, senza mai smettere di sognare e sperare nella vita, nelle opportunità che accolgo sempre con grande entusiasmo.

Oggi spesso si pensa che i giovani non sappiano cosa sia l’Amore, cosa vuol dire amare … eppure tu da giovanissima hai scritto un romanzo di vero amore, di un sentimento così puro quanto tenero …

La mia generazione non sa cosa sia l’amore? Probabile. Purtroppo mi trovi in parte d’accordo. Molto spesso vivo questo perenne egoismo, questa insicurezza emotiva e instabilità dei miei coetanei con estrema scontentezza. Questo aver paura, timore delle emozioni, io che invece provo e sento tutto amplificato, mi fa rabbia. Ti dico che mi fa incazzare quanto poco si valorizzi l’amore puro, perché so e vedo quanto potenziale c’è. Quanto potenziale la mia generazione ha. Ed esiste. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e di certo, facendo parte della generazione Z, ci tengo a difenderla. Ho scritto dell’amore, perché è uno dei sentimenti più potenti, senza non possiamo vivere. È un sentimento capace di smuovere il mondo. E io da eterna romantica non potevo se non provare a far comprendere quanto amore c’è, quanto amore è possibile dare. E quanto amore dovremmo essere disposti a dare, sempre.

Alice, la protagonista della storia, è prigioniera di timori ed insicurezze nei confronti del mondo a causa di episodi di bullismo ricevuti … le grandi felpe che indossa sono usate a ‘mo di coperta di Linus …. cosa significa per una ragazzina essere vittima di bullismo secondo te?

Ho vissuto in prima persona il bullismo. Ero alle medie quando i primi insulti sul mio fisico sono incominciati. Sono sempre stata in sovrappeso durante il periodo adolescenziale e i commenti dei miei compagni di classe mi facevano sentire inadeguata. Faccio ancora un po’ fatica a parlarne, ma ti dico che sentirsi insultare per qualche chilo in più, sentirsi derisa dalle compagne di classe o sentir origliare le persone su di te… ti fa sentire sbagliata. È brutto da dire e molto forte, me ne rendo conto. Però penso parlarne con dei filtri non porterebbe a nulla. Ho passato tutta l’adolescenza a nascondermi come Alice, tremavo e scoppiavo a piangere a ogni minima cosa, perché gli insulti, le prese in giro e il sentirsi esclusa facevano male, mi pesavano. Essere vittima di bullismo è un trauma che poi inevitabilmente ti porterai addosso per il resto della vita. Se solo tutti riuscissero ad avere quella giusta empatia e maturità, si eviterebbe tanta cattiveria ingiustificata che non fa altro che farti sentire a disagio. Ragazzi, mi rivolgo a voi, voi che ora siete alle medie, andrete ale superiori: siate uniti, apprezzate le differenze altrui, aiutatevi a vicenda. Tendete sempre una mano al prossimo. Siamo esseri umani: fragili e vulnerabili tutti. E se avete bisogno d’aiuto rivolgetevi a noi adulti, a dei professionisti. Ci tengo a dirlo perché molto spesso il bullo cela rabbia, cela anche lui delle insicurezze nascoste. E per qualsiasi ragazza o ragazzo vittima di bullismo… non siete soli. Mai. Sembra banale dirlo, ma è vero.

Leggendo il libro, ho accostato Riccardo, il co-protagonista del racconto, al personaggio interpretato da Eminem in 8Mile: spaccacuori per eccellenza, uomo che sfrutta le donne, ma solo come apparenza, valvola di sfogo verso un mondo che lo ha costretto a proteggersi con quest’armatura …

Sì, Riccardo è tanta sofferenza per un passato che ha fermato la sua crescita. È un adolescente spezzato, che è dovuto crescere troppo in fretta come Alice. È una maschera di strafottenza ed egoismo. Certi suoi comportamenti non li ritengo comunque giustificabili, ma certamente leggendo il romanzo, pagina dopo pagina, si possono comprendere quei traumi che hanno portato Riccardo a essere così. Fare da padre ai fratelli, avere una mamma che neppure riconosce il figlio, un papà vittima delle dipendenze e della malavita. Riccardo ha paura dei sentimenti, perchè proprio quelli, soprattutto l’amore, lo hanno ferito. Eppure Alice in un qualche modo è riuscita a destabilizzarlo, no? Perché nonostante i traumi e le insicurezze, Alice riesce a sfondare la maschera da “cattivo ragazzo” di Riccardo e fargli accettare tutte quelle emozioni di cui lui ha timore.

Alice, una ragazzina imprigionata dalle sue stesse insicurezze, riesce a liberarsi dai pesi di una brutta esperienza grazie all’amore: quanto c’è di Alice in Paola? E quanto di Paola in Alice?

Sapevo questa domanda sarebbe arrivata. Chi ha letto il mio romanzo e mi conosce sa quanto Alice sia me. A partire dal bullismo, fino ad arrivare alle passioni di Alice, le sue emozioni e i suoi modi maldestri che la rendono quasi buffa. In Alice c’è tanto di Paola e in Paola c’è Alice. Quando ho scritto la prima stesura dell’Ombra dei tuoi baci ero al liceo, in seconda superiore. Avevo solo un’amica e passavo quasi tutti i weekend a casa a scrivere. Mentre buttavo giù parole mi sono chiesta: che storia d’amore vorresti vivere? Di chi avresti bisogno come valore aggiunto per dire ne vale la pena? Così ho scritto dell’amore come vorrei viverlo io, ho creato il personaggio di Riccardo e mi sono promessa che avrei aperto il mio cuore all’amore solo quando mi sarebbe parso così giusto, così naturale e spensierato. Alice ha avuto la fortuna di avere Riccardo, Paola spera ancora… ma non demordiamo. Per ora il primo amore, che ho voluto trasmettere anche con Alice, è quello per me stessa. Cercando di essere la versione migliore possibile.

Nel libro fai dei piccoli accenni alle mafie, ad un mondo oscuro e senza scrupoli. Tu sei nipote di una vittima innocente, ti va’ di parlarcene?

Sì, sono la nipote di Paolo Castaldi, assassinato barbaramente da un clan mafioso di Pianura, il 10 agosto 2000, insieme all’amico Luigi Sequino. Ho inserito nel passato di Riccardo (e sicuramente nel presente, ma questo bisogna scoprirlo leggendo il secondo volume che sto scrivendo) questa realtà che purtroppo infesta tutta l’Italia. E in particolare Napoli. In maniera quasi inconscia ho scritto di questo tema attuale nel romanzo. Porto il nome di mio zio e sento addosso la responsabilità, vivo da quando sono nata il dolore causato dalla sua mancanza e vedo quanto la mia famiglia si impegna nella lotta contro questi sistemi criminali, nella speranza di una realtà migliore, in giovani che sappiano distinguere quanto la “bella vita” non sono i soldi o il giubbotto firmato che ti promettono se fai ciò che vogliono, ma la cultura, l’umiltà, il lavoro onesto che è faticoso, ma porta alla soddisfazione. Insomma sì, certamente essere nipote di una vittima di criminalità porta ad avere quella consapevolezza quasi radicata in te, ma con l’educazione nelle scuole, a me che scrivo soprattutto per i giovani e dei giovani, spero quanto possano capire che quella vita non è per niente un esempio. Spero tutti riescano ad essere come è il mio Riccardo nel romanzo.

In una scala da 1 a 10 quanto conta essere “desiderati” ( e non solo sessualmente ) per un adolescente ai fini di crescita della sua autostima?

Non mi sono sentita desiderata per tutta la mia adolescenza. E non vale solo sul versante amici e coetanei o del ragazzo che ti piace. Parlo anche degli adulti: dei professori, di un parente. Sentirsi sempre meno e poco capaci, poco desiderati perché le loro critiche non sono per niente costruttive. Quindi su una scala da 1 a 10? Ti direi 8, dai. Non vorrei esagerare, in quanto credo che in primis dobbiamo bastarci e desiderarci da soli. Però sì, conta tanto per l’autostima. E non solo sessualmente, fisicamente come ribadisci tu. Conta sentirsi accettati e desiderati nell’idea, nell’emozioni. In quello che provi senza sentirti un dito puntato addosso o strano come spesso succede.

Ti lascio con un’ultima domanda, tra l’altro contenuta nella sinossi del tuo libro: secondo te, può un bacio essere sia la catena dell’inferno sia la chiave per il Paradiso?

Sì certamente. Il bacio che metaforicamente viene accostato all’inferno nel mio romanzo è quello dell’abuso, della molestia di cui Alice è vittima. Tanto quando poi quello del paradiso sono i baci che riceve da Riccardo: consensuali, voluti, desiderati. Un bacio è un’unione, un legame intimo che esprime così tanto in un semplice gesto…

 

Termina così la mia intervista, non posso che ringraziare Paola per la sua grande disponibilità e per aver fatto sognare tutti noi con “L’ombra dei tuoi baci”..

Il libro è acquistabile su Amazon sia in versione digitale che cartacea seguendo questo link https://www.amazon.it/Lombra-tuoi-baci-Naya-Mason-ebook/dp/B0CG6SJB1Z

Ad maiora Paola!