Cultura

Torre Annunziata, il 27 novembre si presenta il romanzo ‘L’ombra del sospetto’

Due fratelli agli antipodi, l’ombra del sospetto per la scomparsa del più fragile dei due e una donna ambigua e affascinante in un romanzo denso di pathos

Due fratelli. Una scomparsa misteriosa. Un manoscritto da interpretare e una donna ambigua e affascinante. Le tracce del passato in una Napoli enigmatica: ecco il romanzo “L’ombra del sospetto” di Vincenzo Esposito, novità Marlin editore, già autore per la casa editrice dei precedenti “Il bosco che canta” (2016, II edizione) e “La giovinezza infinita” (2018). Il libro verrà presentato sabato 27 novembre, ore 18.00, presso il Museo dell’identità di Torre Annunziata, Corso Vittorio Emanuele III, n° 293, alla presenza dell’autore. L’evento è a cura del Caffè letterario Nuovevoci, con la partecipazione del Gruppo di lettura della libreria “Libertà”, https://www.facebook.com/LibertaLibreriaErboristeriaBiobarAsperula.

Sottolinea la scrittrice Antonella Cilento, che firma la quarta di copertina: «Un’indagine serrata, un manoscritto che contiene ambigue verità e lucidi sogni, un noto scrittore che fa da testimone. Romanzo di fantasmi napoletani, leggende e ricordi di giovinezza, “L’ombra del sospetto” conferma la profonda vocazione di Vincenzo Esposito a riavvolgere i complessi nastri del tempo, dove la memoria distilla incantamenti, avventure e visioni, sulla scia dei grandi narratori dell’indicibile e del doppio, da Hoffmann a Conrad e a Henry James».

L’autore

Vincenzo Esposito, nato a Torre Annunziata, ha scritto sceneggiature di fumetti e ha collaborato a periodici di informazione e di cultura. Come narratore ha esordito con il romanzo “La festa di Santa Elisabetta” (1999, Premio “Calvino” e Premio “Foyer des Artistes”), a cui sono seguiti “La quinta stagione dell’anno” (2001, segnalato al “Premio Bigiaretti-Matelica”), “L’amico Francese” (2011, II edizione), “Il muro d’ombra” (2013), e per Marlin “Il bosco che canta” (2016, II edizione) e “La giovinezza infinita” (2018).

Due fratelli agli antipodi, l’ombra del sospetto per la scomparsa del più fragile dei due e una
donna ambigua e affascinante in un romanzo denso di pathos. Una storia che nell’apparente scorrevolezza nasconde brividi e oscurità psicologiche degni di un thriller d’altri tempi. È nelle librerie e negli store on line “L’ombra del sospetto” di Vincenzo Esposito (collana “Il portico”, pagine 160, € 15,90, marlineditore.it), pubblicato da Marlin editore, la casa editrice fondata da Tommaso e Sante Avagliano. Campano, Vincenzo Esposito vive a Roma ed è al suo settimo romanzo.

Sottolinea la scrittrice Antonella Cilento, che firma la quarta di copertina: «Un’indagine
serrata, un manoscritto che contiene ambigue verità e lucidi sogni, un noto scrittore che fa
da testimone. Romanzo di fantasmi napoletani, leggende e ricordi di giovinezza, “L’ombra
del sospetto” conferma la profonda vocazione di Vincenzo Esposito a riavvolgere i complessi
nastri del tempo, dove la memoria distilla incantamenti, avventure e visioni, sulla scia dei
grandi narratori dell’indicibile e del doppio, da Hoffmann a Conrad e a Henry James».

Da parte sua, Vincenzo Esposito si sofferma sugli aspetti universali della letteratura: «Anche se il mio nuovo libro si intitola “L’ombra del sospetto”, non è stato solo il desiderio di raccontare una storia ricca di mistero, nella quale l’amore per una donna fa nascere in uno dei protagonisti sospetti e diffidenze, a spingermi alla scrittura.

Volevo anche raccontare la bellezza e la forza della letteratura, il suo potere di creare un mondo di cui solo lo scrittore regge le sorti. Nel libro, infatti, la vicenda ruota intorno a uno scritto, trovato per caso in un computer da uno dei personaggi del romanzo, dalla cui straordinaria ambiguità prendono vita sospetti, misteri e insondabili segreti. È proprio questo scritto a essere, come dice Wislawa Szymborska nell’epigrafe del libro, “la vendetta d’una mano mortale”, una vendetta realizzata attraverso la gioia di scrivere, attraverso la letteratura».

LEGGI ANCHE: “Le sette porte”, la spiritualità e la ricerca del divino nel libro di Giovanni Boschetti

L’intreccio: due fratelli e una crepa insanabile

Nello scorrere di una serie di episodi carichi di ansia e di mistero, il romanzo indaga nelle
pieghe dell’animo di due fratelli, Francesco e Giovanni, ripercorrendo la loro infanzia felice
fino ad approdare agli anni della maturità, nei quali emergono crepe inaspettate e
insanabili. La storia prende l’avvio con la scomparsa improvvisa di uno dei due, il minore,
che appare come il più fragile. Insegna Italiano e Latino in un liceo napoletano e sogna di
fare lo scrittore. È una persona solitaria, introversa, chiusa in un mondo fatto solo di
letteratura, nel quale non c’è posto per nessuno.

L’altro fratello, il maggiore, ha un carattere completamente diverso. Ha una larga cerchia di
amici, passa da un’avventura sentimentale all’altra ed è un avvocato civilista di successo. La sua serenità e spensieratezza però crollano nel momento in cui viene a sapere della
misteriosa scomparsa del fratello, alla cui ricerca si dedica subito con tutte le sue forze. Ed è proprio nel corso di questa affannosa e difficile ricerca che, lentamente, in lui si fanno strada sentimenti contrastanti, soprattutto quando nella storia affiora la figura di una bellissima donna: Lucrezia.

Da quel momento, intorno a lei, si muovono le fila delle emozioni e degli eventi e il mistero
della scomparsa s’infittisce sempre di più. Il romanzo, grazie a uno stile limpido, riesce a
tratteggiare con acutezza il tormento interiore che opprime i due fratelli, assecondando uno
sviluppo narrativo che conduce fino a un epilogo inaspettato.

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Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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