Loreto Mare: direttore generale dell’Asl, Esposito, dice basta alla violenza

Dopo l'ondata di follia collettiva che ha colpito nell'ultima settimana l'ospedale Loreto Mare, convocata un'assemblea

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Oggi è stata convocata, finalmente, un’assemblea d’urgenza per ovviare all’orribile violenza che si è scatenata nei giorni precedenti contro gli operatori sanitari dell’Ospedale Loreto Mare, e un incontro con il questore Guido Marino. L’iniziativa è partita dal Direttore Generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ernesto Esposito dopo che in sole 72 ore, a partire dallo scorso giovedì, si sono consumate all’Ospedale Loreto Mare diverse aggressioni.

 Le inspiegabili violenze consumate all’ospedale

Nei giorni precedenti, Loreto Mare è diventato simile ad un campo di battaglia in cui alcuni fruitori dell’ospedale hanno aggredito alcuni operatori sanitari di turno. La prima aggressione è avvenuta lo scorso giovedì 20 marzo, quando una guardia giurata è stata ferita da un pregiudicato, poi arrestato, Costantino Campanile. Tutto è cominciato quando il pregiudicato 34enne ha dato vita ad una violenta lite con sua cognata all’interno dell’ospedale. Durante il litigio la guardia giurata, un 42enne di Melito, è intervenuta per calmare le acque ed ha, quindi, allontanato Costantino Campanile dall’edificio. Quest’ultimo, però, è andato via con una promessa: Torno e ti sparo!, a quanto pare, è stato di parola. La guardia giurata è stata ferita, per fortuna non troppo gravemente, ad un polpaccio poco dopo l’allontanamento dell’uomo che è stato subito bloccato e arrestato dai carabinieri, sotto l’abitazione di suo fratello, per tentato omicidio. Ma non è finita qui; qualche giorno dopo, il 23 marzo, tre dipendenti dell’ospedale sono stati presi a calci e pugni da alcuni pazienti in attesa. Un’infermiera di turno è stata strattonata e presa a calci da due donne in sala d’attesa, e quando il primario del Pronto Soccorso, il Dottor Alfredo Pietroluongo, ha sentito le urla dell’infermiera ha tentato di intervenire in sua difesa, ma è stato malmenato a sua volta con schiaffi e pugni.