Luca Trapanese parla chiaro. Parla della sua Alba, la bimba down che lui, papà single ed omosessuale adottò quando era neonata. Ora Trapanese, oggi assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha un compagno. Ed insieme, dice, “siamo la famiglia di Alba, una famiglia che esiste già”. Ma se verrà negato alle coppie di fatto la trascrizione del figlio dell’altro compagno, la famiglia scomparirà, dice.
E fa un esempio tanto estremo quanto chiaro: “Se io muoio, sapete Alba a chi sarà affidata? Non al mio compagno, ovvero la famiglia di mia figlia, ma a mio fratello, a qualche mio parente”. Parla di “un problema sociale enorme” e punta il dito contro “un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli”.
“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha bocciato la proposta – ha scritto anche sui social – Quindi i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente. Resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”.
“L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore. Stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”, dice Trapanese.
“Io ho adottato Alba: per il mio compagno, se vogliamo fare la trascrizione, sarà impossibile e non avrà diritto su nulla nella vita di mia figlia – dice ancora -. Dovrà adottarla e quello che ieri diceva il ministro della Famiglia, che non c’è bisogno della idoneità non è vero. Ho dovuto fare un percorso al pari delle famiglie dove mi hanno chiesto l’idoneità. Il mio compagno dovrà avere l’idoneità il che significa servizi sociali, avvocati, relazioni per qualcosa che già esiste perché è una famiglia che già esiste”.
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