di Tonino Scala
“Dobbiamo dimostrare con i fatti da che parte stare”. Una commossa Lucia Borsellino ha ringraziato la città di San Giuseppe Vesuviano per il calore e l’omaggio riservato al padre, il magistrato Paolo Borsellino, e alla sua famiglia, in occasione dell’installazione di una statua dedicata ai due magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, nella rotonda al centro della Città.
Una grossa scultura in ferro massiccio oggi campeggia all’ingresso del centro cittadino e già da lontano si può intuire il passo spensierato dei due giudici. Mette serenità quella scultura, come a dire il loro gesto non è stato vano. Il gesto del lavoro, la semplicità, la quotidianità di scelte, la normalità. Perché combattere la mafia, la camorra non è un gesto da eroi, è la semplicità di essere cittadini e di fare il proprio dovere. Questo traspira e traspare dall’Opera del Maestro Luigi Franzese che in un toccante intervento nell’aula del consiglio comunale ha raccontato com’è nata l’idea: “Il sindaco mi aveva commissionato l’opera io ho preparato una bozza e l’ho sottoposta all’assessore al territorio che, dopo averla guardata, mi ha lasciato con uno sguardo d’assenso senza dire una parola e io sono andato avanti con il lavoro”. Tante le persone presenti, tanti i magistrati di origine San Giuseppese, presente esponenti dell’associazionismo da Libera ad Agende Rosse, dalla cooperativa Ottavia al Quaderno Edizioni, dal mondo delle professioni al Procuratore capo del tribunale di Nola il dott. Paolo Mancuso.
Una serata all’insegna della legalità in un territorio che non può più non vedere, è giunto il momento di fare e serate come queste aiutano a costruire la speranza. Un segnale forte contro la criminalità organizzata. Un segnale forte in una città a lungo commissariata per infiltrazioni camorristiche, sciolta per ben due volte e per lo stesso motivo: infiltrazioni mafiose. “Per questo – ha affermato il sindaco, Vincenzo Catapano – abbiamo voluto mantenere vivo il ricordo nella nostra città dei due eroici magistrati che sono stati barbaramente trucidati in due distinti attentati di matrice mafiosa”. “E’ davvero un dono prezioso – ha detto la commossa Lucia Borsellino – quello che la città di San Giuseppe ha voluto dare a me e alla mia famiglia in questi giorni. Probabilmente nel 1992 io non ero pronta ad elargire neanche un sorriso. C’erano altre persone della mia famiglia che lo facevano. Ma quanto avete fatto in questi giorni, mi ha fatto capire che nuovi semi di legalità germogliano in tutta Italia”.
15 febbraio 2014