Ci è ricascata, Luciana Littizzetto. Indubbiamente parliamo di una donna molto intelligente, con la battuta sempre pronta, sebbene presa un po’ troppo spesso dagli stessi spunti, ma, altrettanto evidentemente il pregiudizio è qualcosa di troppo forte anche per lei. E se solo pochi giorni fa, teatro di una sua uscita infelice, per usare un eufemismo, sui napoletani, era stata la trasmissione televisiva condotta da Fabio Fazio sulla tv pubblica, ‘Che tempo che fa’, questa volta è toccato a ‘Italia’s Got Talent’ testimoniare come lei stessa vada in difficoltà con certi suoi pensieri.
Nel talent in onda su Sky Uno, si è esibito Diego Caputo, aiuto-cuoco napoletano. Che si è messo in gioco, nel pieno spirito del programma, portando sul palco una sua interpretazione di Michael Jackson. Pur non avendo una particolare somiglianza fisica con il compianto artista. Al momento di esprimere il loro giudizio, com’è normale che sia, ci mancherebbe, c’è stata una divisone di pareri nella giuria. Con Claudio Bisio e Frank Matano che hanno votato a favore e Nina Zilli e la stessa Littizzetto contro. E solo il “golden buzzer” espresso dal protagonista di ‘Bentenuti al Sud’ ha consentito a Diego di proseguire la sua avventura nel programma. Al momento del voto, però, proprio per cercare di sdrammatizzare, Claudio Bisio, dopo aver espresso il suo “Si”, ha affermato “È miope, è ciccione, è napoletano… ne avesse una che c’entri con Michael Jackson“.
A quel punto è intervenuta la comica torinese, con la frase “Questo prendilo come un complimento”. Cosa? Quale dovrebbe essere il complimento? Napoletano? Perchè, altrimenti potrebbe essere visto come un’offesa? O forse è lei che lo ha mai utilizzato in questo modo? Perchè sentire il bisogno di questa precisazione? Oppure è una semplice interpretazione negativa di chi, però, adesso, vorrebbe sentire il suo di parere? Domande che continueranno a ripetersi fino a quando Luciana Littizzetto non deciderà di prendere una posizione definitiva. Di dare quantomeno una spiegazione a quello che appare a tutti gli effetti essere un suo modo di pensare, evidentemente tanto radicato in lei da uscire anche quando non vorrebbe. D’altronde, come diceva Albert Einstein, “E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.
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