Luigi de Magistris, “La rivoluzione umana”

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Luigi de Magistris

Il sindaco rieletto di Napoli va all’attacco dei grandi del pianeta e della loro messa in scena sull’isola di Ventotene. Luigi de Magistris con un lungo post su Facebook grida tutta la sua rabbia a chi ha reso possibile questo mondo un luogo non di certo migliore.

Luigi de Magistris “La Rivoluzione Umana”

L’Europa dei popoli e della giustizia sociale non è quella messa in scena – con una potente grancassa mediatica – lunedì 22 agosto tra la portaerei Garibaldi e l’isola di Ventotene. Lor Signori sono i responsabili dell’Europa dell’austerità, dei vincoli economici sulla pelle della gente, degli strangolamenti alle popolazioni locali. Hanno consolidato l’Europa disumana. L’Europa della produzione e vendita di armi, delle oligarchie, senza politica estera, assente in politica di sicurezza. Governi che negli ultimi anni hanno contribuito con guerre illegali ad alimentare la tragedia umanitaria alla quale oggi non sanno porre rimedio. Il Presidente del Consiglio Renzi avrebbe fatto bene ad evitare di scomodare Altiero Spinelli il quale, nel suo Manifesto, proponeva un’Europa unita nelle diversità, dal Portogallo alla Russia. Non mi sembra che la politica di questa Europa miri a questo.
Gli statisti non si costruiscono con le bolle mediatiche. Gli statisti sono quelli che misero le fondamenta per un’Europa unita, successivamente mai realizzata; statisti sono quelli che realizzarono la più bella Costituzione del mondo, che oggi Renzi vuole stracciare in buona parte. Mentre Lor Signori mostrano muscoli e giocano a fare la guerra, in Italia, in Europa, nel mondo, dal basso, dagli ultimi, si sta provando a costruire un’alternativa. Utopia ? No. Concreta possibilità. Dipende dalla collettivizzazione di volontà autonome ma non contrapposte. Costruire comunità orizzontali e non verticali. Realizzare luoghi in cui le moltitudini discutono e decidono, in alternativa ai pochi oligarchi che sono il prodotto delle stanze chiuse dei centri di potere neo-liberisti. Comunità in cui la cultura è il vero pilastro della ricostruzione. Luoghi in cui la differenza è una ricchezza e non un pericolo o dove le persone sono numeri suscettibili di calcolo economico per percepirne la convenienza. Scarti umani da discarica o schiavi delle politiche neo-coloniali. Comunità in cui contano le persone, non le accumulazioni di denaro. Luoghi in cui l’essere vince contro l’avere. Comunità in cui la natura è sorgente di vita non oggetto da stuprare. Luoghi in cui si recuperano i valori della vita: uguaglianza, giustizia, dignità, onestà, rispetto, amore. Comunità in cui si dovranno dare risposte sempre più concrete ai bisogni reali. Non ai fabbisogni dei potenti. Non più sperpero di denaro pubblico e gigantesche inutili opere pubbliche. Diritto ad un tetto dignitoso per tutti gli abitanti delle nostre comunità. Diritto ad acqua e cibo per tutti. Tutto a km 0. Affidamento al popolo di spazi e luoghi abbandonati o dimenticati. Processi di liberazione progressiva dei luoghi di degrado. Laddove insiste nulla e degrado si realizzino centri sociali e culturali. Si riprendano a coltivare i lembi di terra con azioni comunitarie in modo da distribuire a tutti prodotti e ricchezze della natura. Affidiamo e mettiamo a reddito sociale – profitto di comunità – tutti i luoghi da valorizzare. Anche i patrimoni degli enti pubblici. Sostituiamo al consumismo universale della massificazione depressiva neo-liberista la produzione delle comunità in cui la felicità delle persone è un obiettivo da affidare alle risorse per vivere, al contatto umano e non alla propaganda del pensiero unico. Produciamo ricchezza e lavoro con le nostre bellezze, la nostra storia, la nostra creatività, la nostra umanità. Mettiamo in sicurezza i nostri territori destinando risorse adeguate. Competenza, qualità, passione saranno il nostro plusvalore rispetto al pil liberista fondato su armi di distruzione di massa, massacro dei territori, cementificazioni selvagge per consolidare mafie e affari. Al Sistema SPA, le Comunità SPA (solo per amore). L’Europa non la potranno costruire coloro che la stanno annientando, ma coloro i quali praticano la giustizia sociale, l’uguaglianza e l’amore per gli esseri viventi e per la natura. Chi semina morte, riceve odio. Chi apre cuore e braccia indurrà alla riflessione. Chi concentra il potere alimenta ingiustizie. Chi diffonde il potere favorisce la partecipazione. All’Europa degli oligarchi arroganti sostituiamo l’Europa dei popoli. Lavoriamo perché un giorno si possa festeggiare un’altra Europa con l’incontro nel mar mediterraneo senza essere circondati da armi e missili, ma da pescherecci e popoli che si abbracciano: dagli europei ai siriani, dai curdi ai palestinesi, dagli africani agli orientali. Ai bombardieri dei detentori del potere e ai tagliatori di teste e kamikaze – così distanti ma così vicini -, alla decadenza dell’impero del neo-liberismo, proviamo a costruire, con umiltà, determinazione, coraggio e passione, l’Europa degli abitanti. Senza filo spinato, senza mura, senza confini….come il mare. (Facebook)