Luigi de Magistris: “Tutta Napoli è parte lesa. Il Governo dia i mezzi” (VIDEO)

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Luigi de Magistris parla, in un’intervista al Mattino, dei fatti di sangue accaduti a Napoli. “Io, e tutta la città, siamo parte lesa. Nel senso che questi episodi di violenza offrono un’immagine di Napoli che danneggia impegno e sforzi di questa amministrazione per la rinascita turistica, culturale e sociale della città, che sta dando risultati straordinari. Quanto alle polemiche, agli esponenti del Pd ricordo che semmai sono loro che fanno parte di un governo che ha operato tagli a servizi essenziali, compresi quelli che dovrebbero garantire l’ordine pubblico“.

 

Luigi de Magistris e le richieste al governo

Chiedo al governo due cose – fa sapere De Magistris – Consolidare ed estendere l’operazione Alto Impatto. Ovvero, prolungarla nel tempo (dovrebbe terminare ad ottobre) e mettere in strada più uomini dei duecento attuali che operano sul territorio cittadino”. “Secondo: riconsiderare i tagli ai servizi essenziali e ai Comuni, che ricadono pesantemente sull’organizzazione delle polizie locali. L’esercito? Già c’è, è quello di Alto Impatto. Ma – prosegue – non si può pensare di militarizzare la città, né servirebbe.
Serve invece utilizzare in modo intelligente gli uomini dell’esercito, per la difesa di obiettivi sensibili, e così alleggerire polizia e carabinieri per lo svolgimento di altri compiti“.

 

Luigi de Magistris: “Preoccupa l’aggressività di queste bande di minorenni”

Facciamo chiarezza – aggiunge quindi il primo cittadino di Napoli – Io ho citato i dati delle forze dell’ordine, non i miei: e questi dati dicono che vengono compiuti più reati a Milano e a Roma che a Napoli. Questo è un fatto. Dopo di che, sono preoccupatissimo per quello che sta accadendo, che minaccia il risveglio culturale e sociale che la città sta vivendo. Preoccupa l’aggressività e la violenza di queste bande di minorenni. La stessa tipologia di questi omicidi più recenti indica la frantumazione dei riferimenti criminali di un tempo. In molte zone – continua – è venuto meno il potere da parte delle famiglie camorristiche: ma a questo, che è un fatto positivo, corrisponde anche il dilagare di una violenza spietata tra clan e bande formate da giovani per il controllo del territorio“. (Fonte Ansa)