Non c’è tregua nell’eterna battaglia tra Comune di Napoli e Soprintendenza. Questa volta, a dare del filo da torcere all’amministrazione dr Magistris, piena di entusiasmo e di voglia di fare e di “svecchiare” la città, è il Soprintendente speciale per i beni archeologici di Napoli Gregorio Angelini, che ha bocciato il progetto di pedonalizzazione del lungomare di Napoli proposto dal Comune.
Le automobili? Parte integrante dell’identità di via Caracciolo
Perché? Perché le automobili, secondo il soprintendente, fanno parte del patrimonio storico della città, sono un aspetto rappresentativo dell’identità di quel luogo, del lungomare di via Caracciolo. Quindi no alla pedonalizzazione, no all’arredo urbano, no alle luci soffuse e alla congiunzione senza interruzioni della Villa Comunale, da allacciare al mare e al lungomare che, privata dei cancelli, avrebbe dovuto abbracciare. E invece sì alle automobili, perché il lungomare, senza di loro, sarebbe rinnegato più che liberato.
Il Comune si arrenderà ai dictat della Soprintendenza?
Una decisione che “lascia sconcertati” afferma Carmine Piscopo, assessore alle Politiche Urbane del Comune di Napoli. Il modello alternativo proposto dalla Soprintendenza Regionale è quello spagnolo della rambla: una strada centrale (e pedonale) con ai lati le due corsie per le automobili. Un modello che ben si addice a numerose città affacciate sul mare e che, secondo il Soprintendente Angelini, è quello vincente anche per la città di Napoli. Saranno d’accordo il Comune e la Giunta De Magistris? Considerando che ci sono in gioco circa 15 mln di euro, stanziati per i progetti di riqualificazione e pedonalizzazione del lungomare, che andrebbero persi se il progetto non diventasse esecutivo, l’amministrazione comunale non si dovrebbe arrendere tanto facilmente ai dictat della Soprintendenza. L’annosa battaglia iniziata con Cozzolino promette ora di proseguire con Angelini.