Allenatore gentiluomo.
Il calcio italiano è in lutto. A 81 anni è infatti scomparso Gigi Simoni, allenatore celeberrimo per aver guidato l’Inter nel 1997/1998, ovvero l’anno della vittoria in Coppa UEFA e del testa a testa con la Juventus. In carriera, però, uno dei decani dei tecnici italiani, ha guidato anche Napoli, Lazio e a lungo, il Genoa. Nato il 22 gennaio del 1939 a Crevalcore, nel bolognese, da giocatore aveva indossato la casacca di Napoli, Torino e Juventus tra le altre, per poi cominciare la carriera da allenatore al Genoa, dove di fatto aveva concluso la sua carriera. Nonostante venga ricordato sopratutto per quel 1998, in rossoblù ha passato la maggior parte della sua carriera da tecnico.
Simoni conquistò da calciatore nel Napoli nella stagione 1961/1962 la Coppa Italia. Tornò in Riva al Golfo da allenatore nella stagione 1996-1997, Corrado Ferlaino lo esonerò per l’accordo che aveva raggiunto anzi tempo con i nerazzurri dell’Inter, nonostante il merito di aver portato la squadra a giocare la finale della Coppa Nazionale, poi persa contro il Vicenza, con Montefusco in panchina.
Impossibile dimenticare l’unico anno alla guida dei nerazzurri, che lo resero leggenda per i tifosi nerazzurri. Tra polemiche ed esultanze, fu lui il primo ad allenare il Fenomeno Ronaldo in Italia, oltre che Roberto Baggio, guidando la squadra meneghina all’infinita lotta di quella stagione. Il duello con la Juve si risolse nello scontro diretto, vinto dai bianconeri tra le polemiche. Lo stesso Simoni venne espulso per ingiurie rivolte all’arbitro Ceccarini, “reo” di non aver fischiato il calcio di rigore per un contatto in area tra Iuliano e Ronaldo. La sua Inter si “consolò” battendo in finale di Coppa Uefa la Lazio.