Non si ferma la protesta dei maestri precari iniziata ieri davanti a Palazzo San Giacomo per chiedere l’assunzione a tempo indeterminato in part-time dei 360 maestri e maestre fino a ieri impiegati nelle scuole comunali, e che da oggi rischiano di rimanere senza lavoro.
L’incontro con il Comune, rappresentato dal direttore generale Attilio Auricchio e svoltosi oggi pomeriggio, non ha dato nessun segnale di apertura: Palazzo San Giacomo mantiene la linea dura sulla scelta di assumere, per concorso, 185 maestri da impiegare full-time nelle scuole comunali a fronte della richiesta dei sindacalisti che vorrebbero l’assunzione di tutti i lavoratori a contratto part-time. “Lavorare meno, lavorare tutti” è il principio di fondo della loro protesta. Un’idea che risponderebbe anche al programma elettorale del sindaco Luigi De Magistris di dare il via all’orario prolungato di apertura delle scuole comunali, come già avviene in altre città italiane. “Assumere più persone part-time permetterebbe in futuro, appena ci saranno le risorse economiche, di tenere le strutture scolastiche aperte fino alle 8 di sera, come da programma del sindaco” spiega Annibale De Bisogno (Uil). Ma il Comune pare sordo a queste sollecitazioni.
Continua quindi a oltranza il presidio fisso e lo sciopero della fame e della sete di Salvatore Altieri della Cisl, iniziato ieri. L’uomo è già stato colto da un malore in mattinata. Ma non si arrenderà. “Vogliamo lavorare tutti” ha dichiarato ai microfoni di Road Tv Italia. “La possibilità c’è, abbiamo proposto al Comune svariate soluzioni tecniche, tutte fattibili. Ora attendiamo risposte precise dal Comune”. E fin quando queste risposte non arriveranno, Altieri è disposto ad andare avanti nella sua forma di protesta estrema, alla quale si uniranno da oggi, se il Comune dovesse mantenere la linea “dura”, anche gli altri rappresentanti sindacali di Cgil (Franca Pinto) Cisl (Agostino Anselmi) e Uil (Annibale De Bisogno).
Il loro sciopero della fame è iniziato oggi. Una delegazione di lavoratori trascorrerà inoltre la notte davanti a palazzo San Giacomo, come già avvenuto ieri. “E saremo sempre di più” spiega Annibale De Bisogno, “perché da oggi molte delle nostre colleghe sono effettivamente disoccupate”. Una protesta che il Comune teme non poco, secondo gli stessi manifestanti, sopratutto per la scelta della forma estrema dello sciopero della fame, che oltre ad avere un impatto mediatico forte, in un momento drammatico per la situazione economica della città, rischia anche di avere dei risvolti pericolosi per la salute e la vita stessa dei manifestanti.
This post was published on Lug 1, 2014 17:36
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