Un dibattito ricco e costruttivo che partendo dal tema Mafie e Professioni ha portato a parlare gli illustri relatori dell’emergenza giustizia, del giusto processo e dell’attuale legislazione in tema di corruzione e patrimoni delle organizzazioni criminali. Tutto questo è accaduto ieri nell’ambito del ciclo di incontri di studio sul ruolo sociale dell’Avvocato, in relazione al fenomeno mafioso, promossi dall’Ordine degli Avvocati di Napoli, l’Associazione “Contro le mafie”, l’Associazione Libera e l’U.I.F. (Unione Italiana Forense sez. di Napoli).
Tema del terzo incontro del ciclo è stato: “Mafie e Professioni – Rapporti, Conflitti, Contatti” e si è tenuto presso il Palazzo di Giustizia Di Napoli – Sala U.I.F. Ad introdurre i lavori è stato l’Avv. Maurizio Bianco Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Un dibattito non statico che ha visto confrontarsi Tonino Scala, giornalista e scrittore; Giorgio Varano, avvocato; Giovandomenico Lepore, ex capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli; Giuseppe Cioffi, magistrato, e Vincenzo Improta, avvocato del sindacato forense di Napoli. A coordinare i lavori la giornalista Anna Copertino, referente Presidio Libera Giugliano.
Una folta partecipazione ed un interessante dibattito che ha tenuto incollati alle sedie numerosi avvocati e lavoratori della giustizia napoletana. Il dibattito scaturito dagli interventi dei relatori non poteva non toccare il tema di una giustizia inefficiente che si riflette in una riduzione degli investimenti, soprattutto dall’estero.
La media della durata dei processi civili di primo grado nei paesi aderenti al Consiglio d’Europa è di 287 giorni contro i 493 giorni in Italia. Non sono poi mancate le polemiche sul Fondo Unico Giustizia (FUG) gestito da Equitalia nel quale confluiscono i soldi sequestrati nell’ambito di procedimenti penali che però fino a questo momento non è stato utilizzato lasciando la giustizia italiana con l’acqua alla gola.